Il grande sogno, la grande illusione

Il grande sogno, la grande illusione - IL BLOG DEL DOTTORMIC -

Spesso, ed è una caratteristica tipica della nostra specie, manifestiamo la capacità di credere che quello che facciamo abbia un significato e un impatto molto più grande di quello che potremmo sperimentare nella realtà. Abbiamo la goffa pretesa di poter decidere e ragionare come se dalle nostre parole potesse veramente scaturire la soluzione in grado di modificare un intero settore o addirittura una fetta di società. Pensiamo per esempio alla polemica accesissima di questi giorni che mira a rendere la popolazione consapevole di come le cure dentarie possano essere erogate nel migliore dei modi in alcuni studi e in altri no, oppure di come le persone debbano capire dove sta la qualità e dove invece no.\r\n\r\nUn altro esempio che mi è molto vicino riguarda le nuove tecnologie. Si pensa che si possa ancora decidere autonomamente se entrare in un trend o restarne fuori e soprattutto si ha la convinzione che in un caso o nell’altro, grazie alla nostra decisione, una larga fetta della popolazione, influenzata dalla nostra opinione, ci seguirà. Questa è una pura menzogna e la cosa più grave è

Superiore, Uguale, Inferiore

Superiore, Uguale, Inferiore - il blog del dottormic -

L’uomo è un animale sociale. Viviamo insieme, in comunità più o meno grandi. A partire dai più piccoli nuclei di convivenza famigliare fino alle smisurate conurbazioni, siamo ormai più che abituati a vivere insieme. Migliaia di anni di questo comportamento hanno plasmato nei nostri geni comportamenti e regole dalle quali difficilmente oggi possiamo prescindere. Stando insieme poi siamo impegnati ogni secondo della nostra vita a comunicare qualcosa a qualcuno. Non possiamo non comunicare dice il primo principio della comunicazione ed è vero.\r\nIl punto a cui però voglio giungere oggi è: se in ogni comunicazione c’è una persona che trasmette e una che riceve, è possibile stabilire chi lo fa da un livello superiore e chi da uno inferiore? E se ci sono diversi livelli o gradini sui quali stanno le persone che comunicano, questo influisce sulla comunicazione?\r\n N.O.I. che lavoriamo nel campo medico siamo coinvolti in questa situazione costantemente. \r\n Quando un paziente si siede sulla nostra poltrona la comunicazione parte da un livello assolutamente impari. Ad un livello superiore ci troviamo noi che siamo in un ambiente e in un contesto

Osservare | Ricalcare | Scolpire | Comprendere

Osservare | Ricalcare | Scolpire | Comprendere - il blog del dottormic -

Nell’ultimo post ho parlato di emozioni e di come le emozioni possano essere influenzate, non grazie ad un processo razionale, ma grazie ad un processo di tipo più fisico, che si potrebbe definire fisiologico. Alcuni mi hanno scritto chiedendomi quale potesse essere l’utilità di sapere che un’emozione può essere modificata non dal ragionamento ma da un atteggiamento per lo più fisico. Con questo post vorrei proprio cercare di chiarire le implicazioni fondamentali che questo aspetto ha sul mio lavoro.\r\n La strada che l’emozione percorre per manifestarsi all’interno del nostro cervello è sempre la stessa. Il percorso che porta alla tristezza è un percorso ben definito e preciso, sempre uguale. Se da un lato è molto complicato deviare razionalmente da questo percorso con un processo che parta dalla razionale considerazione dell’emozione (potrei definirlo un percorso di tipo psicologico), dall’altro lato risulta molto più semplice far deviare la mente dal suo percorso abituale verso l’emozione, attraverso un approccio più fisico di “ricalco” dell’emozione. \r\n Quando mi trovo con un paziente seduto di fronte, ho in pratica due strumenti per entrare in rapporto

Emozioni

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Spesso, per abitudine, cerchiamo di governare le emozioni attraverso la nostra mente. È lo strumento che ci siamo abituati ad usare per cercare di capire le emozioni. Una volta capite le emozioni abbiamo la pretesa di decidere come le emozioni possono influire sulla nostra vita. Purtroppo la capacità presunta di poter modificare tali emozioni attraverso la ragione è una pura e semplice illusione. Perché la mente è fondamentalmente pigra e soprattutto è più pigra del nostro corpo. Reagisce meno velocemente e, essendo meno performante sul piano della velocità, cerca di vincere la gara prevaricando le emozioni che però restano invariate, nascoste, ma non scompaiono. Il corpo invece è in grado di influire pesantemente sulle emozioni.\r\n La fisiologia, i movimenti, il modo di fare, la postura, l’atteggiamento sono tutte situazioni che influiscono sulle emozioni che noi proviamo (e che provano gli altri). Avete mai provato a negare a parole e nello stesso tempo a fare un’affermazione positiva con il movimento della testa. Quindi sicuramente sapete quanto è difficile dire di no nel momento in cui si fa il segno di si

Una battaglia persa in partenza

Una battaglia persa in partenza - il blog del dottormic -

Spesso mi chiedo se la battaglia alla quale assistiamo in questo periodo sui media e sui social, sia una battaglia destinata a vedere una conclusione che costituisca un reale vantaggio per i pazienti e per gli odontoiatri. Mi sembra più che altro di vedere un contraddittorio già sperimentato in altre situazioni. Mi lascia sempre un po’ perplesso il fatto che si esprimano sui pubblici domini o sui giornali una serie di temi che difficilmente i pazienti come tali possono comprendere e soprattutto mi chiedo se ci si renda veramente conto di questo aspetto.\r\n Noi come persone siamo in grado di giudicare solo quello che conosciamo. Di tutto il resto, non ci interessa, perché semplicemente non fa parte del processo decisionale che, come sappiamo da decenni, non fa capo solo all’elemento razionale ma coinvolge in maniera preponderante la sfera emozionale. È proprio per questo che non vedete mai una comunicazione aziendale in cui si spiega la qualità delle attrezzature che vengono utilizzate per produrre un oggetto. Figuriamoci poi se dovessimo assistere alla spiegazione dei costi e dei compiti che gravano sull’azienda,

Valutare

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Se un dentista ruba, significa automaticamente che tutti dentisti rubano? E se anche 10.000 dentisti rubassero, questo significherebbe che tutti gli oltre 50.000 dentisti sono dei ladri? Io penso che chiunque ragionasse in questi termini saprebbe di non portare avanti l’argomento in modo corretto.\r\nDa anni mi ostino a chiarire il fatto che nei nostri studi non entrano pazienti o clienti ma persone, differenti e uniche, che vanno capite e alle quali va erogato un servizio serio e corretto. Bene, ora vi svelerò un segreto: anche i dentisti sono delle persone!\r\nSono persone corrette quando si comportano in modo corretto e sono ladri quando si comportano in modo disonesto.\r\nQuesta è l’unica affermazione oggettiva che possiamo fare.\r\nDal momento che a questo stato dei fatti non corrisponde una categoria nella quale possiamo di volta in volta inserire il professionista di turno bollandolo come ladro o come persona corretta, l’unica cosa che dovremmo fare è comportarci esattamente come facciamo in tutte le altre situazioni che la vita ci mette di fronte, cercando di non giudicare a priori, ma in seguito a una valutazione oggettiva di

Le belle cose di un tempo

Le belle cose di un tempo - il blog del dottormic -

Oggi, dopo 7 anni di onorato servizio, ho definitivamente abbandonato il primo scanner 3d per acquisire immagini tridimensionali all’interno della bocca dei miei pazienti. Nel 2009 è stato uno dei primi scanner di questo tipo arrivati in Italia. Era una novità assoluta, rappresentava il futuro e non posso dire che non abbia cambiato la mia vita odontoiatrica. Ed è forse per questo che un po’ mi spiace; non arrivo a commuovermi ma un po’ di nostalgia c’è.\r\n Ovviamente è già stato rimpiazzato con due scanner di ultima generazione, più veloci, più precisi, con più funzioni. Perché questo è il punto: il vecchio scanner funzionava ancora perfettamente, non era rotto e non aveva alcun problema. La sua unica colpa è stata quella di essere superato da nuova tecnologia. Una cosa che in questo settore è assolutamente inevitabile. Faccio ancora molta fatica ad abituarmi a questo modo di concepire gli oggetti che non è più legato alla loro utilità ma è legato alla differenza tra l’oggetto in questione e quello nuovo. Se la differenza supera una certa misura quello vecchio deve sparire. L’utilizzo

Importante o Urgente?

Importante o Urgente? - il blog del dottormic -

Per i nostri pazienti N.O.I. facciamo moltissime attività IMPORTANTI e URGENTI. Passiamo un sacco di tempo a parlare ai pazienti di che cosa è importante per la loro salute e di che cosa è urgente fare perché la loro salute rimanga ottima nel tempo.\r\n\r\nLa domanda è: sappiamo veramente cosa è importante e urgente per i nostri pazienti?\r\n\r\nE ancora: sappiamo veramente cosa è importante e urgente per noi?\r\n\r\nIMPORTANTE e URGENTE sono due parametri che possono essere utilizzati per classificare le attività che ogni giorno vengono svolte. Sono due parole importantissime per la nostra professione e non possiamo correre il rischio di non conoscere bene il loro significato o peggio di scambiarle una con l’altra.\r\n\r\nChe cosa significa IMPORTANTE?\r\n\r\nImportante è ciò che ha a che fare con noi stessi, con i valori, con i principi, gli obiettivi che si vogliono raggiungere, i risultati che si vogliono ottenere. La prima cosa che dobbiamo considerare è che importante è un concetto soggettivo. Una cosa è importante per me e non è detto che lo sia anche per altri. E non solo! Può essere importante per

Paziente? No, cliente! Anzi no: persona.

Paziente? No, cliente! Anzi no: persona - il blog del dottormic -

Quando una persona entra nel nostro studio lo fa in seguito ad un percorso che l’ha portata a prendere consapevolmente quella decisione. Esprime un bisogno che è stato percepito e che ha portato alla scelta di un professionista ritenuto in grado di venire incontro a quel bisogno con una soluzione ritenuta adeguata. A quel punto il professionista, in seguito a diagnosi, individua il percorso di trattamento più adatto per quel paziente, in quel momento: il piano di trattamento.\r\n\r\nUna volta determinato il piano, questo deve essere sottoposto al paziente che, in seguito ad una serie più o meno articolata di spiegazioni, accetta di sottoporsi alle cure formalizzando il suo consenso autonomamente e impegnandosi a sottoscrivere un preventivo che, in seguito ad accordi di carattere economico, porterà al saldo finale alla fine del piano con emissione di relativi documenti di fatturazione ai fini fiscali. A fronte di questo accordo formale il professionista e l’impresa da lui condotta si adopereranno per garantire il massimo livello di cura possibile per quel caso, usufruendo di tutte le conoscenze professionali e le risorse tecnologiche necessarie, andando

I bisogni

i bisogni - il blog del dottormic -

I nostri pazienti hanno bisogno di noi.\r\n…siamo sicuri?\r\n Cerco una definizione il più possibile aggiornata del significato di bisogno e leggo un sacco di cose. In effetti siamo abituati a sentire e ad affermare che conosciamo i bisogni dei nostri pazienti. Spesso abbiamo la pretesa di sapere risolvere ed esaudire i loro bisogni, senza tuttavia mai chiederci veramente se li conosciamo; oppure, ancora più indietro, se conosciamo esattamente cosa sta alla base del concetto di bisogno. \r\n Se facciamo una semplice ricerca su internet o su altri testi più o meno accreditati, troviamo una serie di definizioni concordanti o anche molto differenti, a seconda del punto di vista di chi scrive o studia l’argomento. La prima grande divisione è tra i bisogni primari e secondari. Io a questo punto già mi trovo in difficoltà. Sembra esserci un accordo generale nel classificare come bisogno primario quello legato a condizioni fisiologiche come la fame, la sete, il sonno e via dicendo. Di seguito poi vengono i bisogni secondari, assolutamente variabili, che possono essere soddisfatti solo in seguito alla realizzazione dei primi. La mia difficoltà sta