Categoria: Attualità

NON SCHERZIAMO! parte 1

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A inizio anno cerco di riflettere su quali obiettivi sono stato in grado di mantenere l’anno passato e su quanti e quali obiettivi mi prefiggo per l’anno a venire. Risulta dai fatti che poche persone (molto poche) siano in grado di mantenere anche solo la metà degli obiettivi che si prefiggono all’inizio dell’anno. La risposta al perché accada tutto questo sta nel fatto che spesso (molto spesso) chiediamo troppo a noi stessi e sovrastimiamo in modo esagerato i tempi di realizzazione. E così nel momento del bilancio, pur essendoci impegnati al massimo, ci troviamo frustrati e demoralizzati dal senso di colpa di non essere stati all’altezza o di non essere bravi abbastanza. Insomma se l’obiettivo non l’hai raggiunto è perché non lo vuoi abbastanza. Questo pensiamo o siamo portati a pensare quando basterebbe fare una piccola analisi dei dati della realtà per renderci conto che forse non avevamo fatto bene i calcoli all’inizio. Quest’anno quindi come primo obiettivo ho deciso di imparare a formare bene tutti gli altri obiettivi senza lasciarmi prendere la mano e senza strafare. Il primo progetto

ACCOMPAGNARE E’ VOLERSI BENE – PARTE 2

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Le persone più fragili sono oggi le persone anziane, voler bene a loro significa anche pensare alla loro salute, significa aiutarle a non arrendersi di fronte alla possibilità di migliorare il loro stato di salute. Il primo passo è proprio quello di aiutarli a tornare consapevoli del fatto che in ogni periodo della vita c’è un modo per stare bene e c’è la possibilità di essere protagonisti della propria salute senza pensare che la malattia sia un evento inevitabile e nei confronti del quale è impossibile fare qualcosa. Bisogna accettare che le cose siano cambiate ma non per questo bisogna pensare che tutto debba sempre cambiare in peggio. Il secondo passo è quello di conoscere come si può fare per accedere di nuovo o per continuare ad accedere ad un livello di cure dignitoso e utile. Uno dei principali problemi per un anziano è la mobilità. Tuttavia questo è solo un problema di organizzazione. Sappiamo che ci sono tante associazioni e tanti volontari che si occupano di aiutare le persone più anziane negli spostamenti per le visite mediche e che

Accompagnare è volersi bene – parte 1

accompagnare è volersi bene - il blog del dottorimic-

Gli studi ci dicono che almeno un milione di anziani in Italia si nutre poco e male rischiando una vera e propria malnutrizione. Sicuramente alcuni problemi riguardano l’aspetto economico e purtroppo, per questo aspetto, N.O.I. possiamo fare poco. Al contrario sappiamo che sono veramente molti gli over 65 che hanno problemi orali trascurati che incidono pesantemente sulla possibilità di alimentarsi in modo corretto. Due milioni di anziani hanno problemi di masticazione e ben otto milioni non si sono fatti visitare dal dentista nell’ultimo anno. A questo aspetto si deve aggiungere il fatto molto importante che anche solo un mese di dieta povera per un anziano, aumenta del 25% la probabilità di ricovero in ospedale e accresce la mortalità. Di fronte a questi dati è impossibile rimanere indifferenti e così ho pensato che la nostra iniziativa Vogliamoci bene potesse venire in aiuto a questa situazione. Chi ci ha seguito sul blog e su internet, per qualche mese, ha letto di come la salute passi dalla consapevolezza di volersi bene e dalla volontà di agire in maniera corretta per migliorare costantemente la

CONOSCERE PER PREVENIRE

diabete e parodontite - il blog del dottormic -

Ormai sono anni che ne parliamo e continuiamo a farlo prendendo spunto proprio dalla Giornata Mondiale sul Diabete programmata per il 14 novembre. In Italia ci sono 3,9 milioni di persone che soffrono di diabete mentre sono ben 8 i milioni di italiani che hanno sviluppato una parodontite, con forme spesso gravi. Quello che non tutti sanno e che N.O.I. cerchiamo di far conoscere è che queste patologie sono spesso correlate: chi soffre di diabete ha un rischio tre volte superiore di ammalarsi di parodontite e, viceversa, chi soffre di parodontite ha una maggiore tendenza a sviluppare il diabete. La parodontite è una malattia infiammatoria cronica tra le più diffuse del mondo e coinvolge i tessuti di sostegno del dente, dalla gengiva all’osso. Tra i sintomi principali, che ci fanno nascere il sospetto di malattia, c’è il sanguinamento gengivale cronico, cioè protratto nel tempo, l’alterazione del gusto, la tensione gengivale, denti che si muovono La parodontite, se non trattata, non solo può portare alla perdita dei denti ma è anche la seconda causa di infiammazione cronica sistemica dopo l’obesità. Questo significa

IL RACCONTO DI HALLOWEEN

il racconto di halloween - il blog del dottormic -

Attenzione a tutti i pazienti! Sta arrivando Halloween! In questa settimana andare dal dentista sarà ancora più spaventoso del solito. La vostra paura aumenterà fino a farvi rabbrividire. Verrete sdraiati su una poltrona in un luogo pieno di macchinari sconosciuti. Illuminati da una lampada accecante sarete costretti ad aprire la bocca davanti ad una persona che indossa una divisa e una mascherina, probabilmente per non farsi riconoscere. Al suo fianco un’altra persona infilerà una o due cannette nella vostra bocca per aspirare tutta la saliva che possedete. Nel migliore dei casi subirete un trattamento con strumenti ad ultrasuoni in grado di grattare le superfici dei vostri denti scoprendo in alcune circostanze colletti molto sensibili al freddo o al caldo. Le vostre gengive verranno ispezionate una ad una con sonde metalliche per scoprire eventuali tasche che potrebbero presentare segni di sanguinamento. Perché il sangue ad Halloween non deve mai mancare. Nel caso poi venissero scoperti segni di carie allora sarete sottoposti a terapia mediante iniezione di sostanze anestetizzanti, inserimento di fogli di gomma in bocca, trapani a turbina, laser ad erbio,

Vogliamoci bene…con lo spazzolino tecnologico

spazzolino elettrico - il blog del dottormic -

Ormai qualche settimana fa ho avuto la possibilità di provare l’ultimo modello dello spazzolino elettrico di OralB. Devo ammettere che partivo prevenuto. Sono 20 anni che sento parlare di spazzolini elettrici e non sono mai riusciti a convincermi sulla loro effettiva utilità rispetto agli spazzolini manuali. Ho sempre creduto nell’utilizzo del buon vecchio “olio di gomito” e quindi del lavoro fatto a mano, utilizzando lo spazzolino tradizionale nel modo più corretto, seguendo alla lettera le istruzioni dell’igienista. Come vedete non sono le migliori condizioni per iniziare questa nuova esperienza tecnologica. Già all’apertura della confezione mi accorgo di essere di fronte ad una tecnologia totalmente diversa da ciò che avevo in mente. L’astuccio che lo contiene sembra quello dell’ultimo computer portatile. Una volta preso in mano il manico, mi accorgo che non ha il filo per l’alimentazione e che non ha nemmeno lo scomparto per le batterie. Lo spazzolino si ricarica direttamente dall’astuccio e con il caricatore in dotazione. È leggero e propone sei funzioni di movimento della testina in modo da passare dalla pulizia normale a quella più accurata a

E’ sempre il mese della Prevenzione

mese della prevenzione - il blog del dottormic -

Ieri è iniziato ottobre che, qualcuno lo avrà sicuramente sentito dire, è tradizionalmente il mese della prevenzione dentale. È sicuramente un’iniziativa importante che permette a molti di venire a conoscenza e di capire l’importanza della prevenzione ma con una importante precisazione: la prevenzione si conosce a ottobre e continua per tutta la vita. A mio parere parlare del mese o della giornata della prevenzione è una contraddizione in termini. La prevenzione infatti è un grosso contenitore dove si trovano informazioni, educazione, azioni e comportamenti che non possono e non devono esaurirsi in un solo giorno o in un solo mese ma devono entrare a far parte della quotidianità e della vita di tutti i giorni. In studio da tempo non parliamo più di prevenzione ma di programma. Il paziente, in modo consapevole, deve prendere in mano la propria salute e farsi accompagnare dai medici in un percorso personalizzato e dedicato, fatto di buoni comportamenti e cure che lo aiuteranno a stare in salute il più a lungo possibile. Prevenire significa prima di tutto conoscere le cattive abitudini e i comportamenti

3 estrazioni al prezzo di 2!

3X2 - IL BLOG DEL DOTTORMIC -

Il paziente per noi è un cliente speciale. Recentemente ho scritto un piccolo elenco che descrive alcune delle principali caratteristiche del paziente che si siede sulla poltrona del dentista: ha paura sente dolore ha un disagio ha difficoltà a esprimersi non ha tempo non conosce la situazione è preoccupato dalla spesa Questo identikit, anche se sommario e sicuramente incompleto, mi fa capire che chi si siede sulla mia poltrona non è esattamente paragonabile a chi va alla domenica a comprare divani in offerta. Non è proprio la stessa cosa. Se questa persona ha un bisogno e io voglio risolverlo, devo capire esattamente il bisogno e tutte le problematiche che ci stanno attorno. Non si può lasciare nulla al caso, non si possono tralasciare particolari e non si può dare nulla per scontato. Per fare questo dobbiamo parlare e parlare molto, ascoltarci e capire le esigenze l’uno dell’altro. Questo momento è forse l’aspetto più complesso che dovremo affrontare in tutto il piano di cura. La relazione che si stabilisce ora tra medico e paziente è fondamentale. Nessun altro vi farà domande

E’ permesso?

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Parliamo ancora di privacy o meglio della nuova legge sulla privacy. Per svolgere al meglio il nostro lavoro di tutti i giorni, un lavoro medico, dobbiamo raccogliere informazioni personali sui nostri pazienti. A volte sono informazioni o dati che vengono definiti sensibili e cioè che riguardano la sfera privata e intima della persona e che possono essere raccolti e utilizzati solo ed esclusivamente per aiutare il medico a scegliere e a portare avanti il miglior trattamento possibile per quel paziente. Questo implica due cose o meglio tre. La prima è che possiamo chiedere e detenere informazioni sul paziente solo al fine di svolgere al meglio il nostro piano di cura e per nessun altro fine. La seconda riguarda il fatto che le informazioni che ci servono devono essere pertinenti al progetto di cura che abbiamo in mente per i pazienti. Per esempio, ho la necessità di avere in archivio il numero di telefono privato di un paziente perché devo poterlo contattare tempestivamente in caso di bisogno per fissare o spostare un appuntamento o per avvertirlo della necessità di assumere o

Il sorriso sociale

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Ho letto recentemente che esistono più tipi di sorrisi ma prima facciamo un passo indietro. Il sorriso è un potentissimo mezzo di comunicazione. Per sorridere vengono impiegati decine di muscoli. Tutti noi sappiamo come sia difficile se non impossibile imbrogliare con un sorriso, siamo dotati di antenne per capire se un sorriso esprime realmente lo stato d’animo della persona che ci sta di fronte. Imbrogliare con il tono della voce e con le parole è molto più semplice. Recentemente quindi ho scoperto che il sorriso che noi usiamo per comunicare viene definito sorriso sociale ed è quel sorriso che si fa in risposta a una o più persone. Il sorriso sociale può essere di tre tipi: il sorriso di gratificazione che si utilizza per comunicare all’altra persone che si apprezza ciò che ha appena detto o fatto. C’è poi il sorriso di affiliazione che trasmette all’altro la propria vicinanza emotiva e la propria empatia. Il terzo è il sorriso di superiorità che usiamo per comunicare la nostra posizione di dominanza. A questo punto mi sembra scontato dover dire che c’è