Categoria: Comunicazione

Fiducia

Fiducia - il blog del dottormic -

Da molti anni, durante le mie conferenze, parlo della fiducia e di come sia diventata progressivamente un bene prezioso nella nostra società. La fiducia risente del fenomeno della sovraesposizione che tutti noi abbiamo nei confronti dei mezzi di comunicazione o meglio della comunicazione in generale. Troppa informazione ha come diretta conseguenza la perdita di fiducia nell’interlocutore.\r\nQuando non si comprende un messaggio, l’istinto naturale è quello di allontanarsi e di creare una distanza dalle fonti dei messaggi. Quindi la fiducia è uno dei beni più preziosi del nostro tempo e bisogna lavorare per conquistarla presso le persone che vengono a contatto con la nostra attività.\r\n\r\nFin qui le cose funzionano a dovere. Il problema nasce quando, proprio come accade quando le cose possono essere create, la fiducia diventa un bene e la creazione della credibilità e del consenso rappresentano a loro volta un prodotto. Se il concetto di vendita di un prodotto non è più applicabile solo ad un manufatto o a qualcosa di tangibile che può essere acquistato, si scopre che credibilità e consenso diventano il vero prodotto. Se si riesce

Etica ed Estetica…ed il bello della diretta.

Etica ed Estetica…e il bello della diretta. - il blog del dottormic -

Oggi sono a Brescia per il congresso dell’Accademia Italiana di Odontoiatria Estetica. Questa volta l’incontro prevede, oltre alle relazioni in ambito tecnico e clinico, una valutazione ed una riflessione sulle possibilità di incontro tra l’estetica e l’etica in odontoiatria. Parla il professor Philippe Daverio e ci dà la possibilità di uscire dai denti.\r\n Si parla di etica comportamentale. Ci si chiede cosa siano le abitudini, il modo di vedere il mondo. Si arriva a chiedersi non cosa una persona deve fare, ma perché lo deve fare.\r\nQuando si parla di estetica si parla invece della somma dei valori che noi diamo alle cose o che universalmente accettiamo e condividiamo. Alla parola estetica segue poi il concetto di bello.\r\nA questo punto la discussione riparte da questa parola; l’idea stessa del bello non è facile da definire. Per i greci una cosa è bella quando è buona o meglio quando  serve a qualcosa. Un papa disse qualche anno fa che la bellezza avrebbe salvato il mondo. In realtà la parola bello è stata inventata nel medioevo e si forma attorno all’idea di chi è forzuto, di chi è

Comunicare, Communicare, Communis

Comunicare, Communicare, Communis - ilblog del dottormic -

In questi giorni, dovendo preparare un nuovo corso di educazione di impresa, mi sono trovato ad affrontare la revisione del capitolo sulla comunicazione e su come questa avvenga in ambito lavorativo ma più generalmente interpersonale. Ho deciso di dare una rinfrescata ai concetti e mi sono accorto, leggendo alcune pubblicazioni, che il concetto di comunicazione viene spesso assimilato al concetto di trasmissione di un concetto, di un’idea, un comando o un segnale in genere. Questa cosa mi ha fatto pensare. Avendo usato questo termine tante volte, ho il timore che sia stato sempre percepito con questo significato e cioè quello di semplice “trasmissione” di un messaggio da un mittente ad un ricevente. Va detto che, da alcune parti, la spiegazione del concetto di comunicazione, viene corretta con l’idea di un messaggio che viene trasmesso e che prevede una risposta (feedback). Un messaggio che genera in definitiva un’azione che rende di conseguenza la comunicazione efficace, cioè in grado di suscitare in chi riceve il messaggio, una risposta. Non importa la natura o la qualità della risposta, l’importante è che ci sia una reazione

Persuadere

Persuadere - il blog del dottormic -

Se vogliamo chiedere qualcosa a qualcuno, o meglio, se vogliamo che qualcuno si convinca a fare qualcosa che non aveva intenzione di fare, nella maggior parte dei casi, cerchiamo di motivare la nostra richiesta. A volte assumiamo quello stile “direttivo” che a noi sembra perfettamente logico ma che al nostro interlocutore appare spesso paternalistico. Più cerchiamo infatti di convincere chi ci sta di fronte, più cerchiamo di essere razionali, più aumentano i tentativi razionali di convincimento e più aumentano le resistenze e l’inefficacia della nostra comunicazione. Questo metodo, basato sul convincimento, mira a portare l’altro ad assumere la nostra visione attraverso un processo di comunicazione che si basa sulle cognizioni, sulla ragione, e fa appello alle capacità dell’altro di essere razionale e di capire che le nostre argomentazioni, mediche e scientifiche nel nostro caso, sono corrette.\r\n Come ho detto, a volte, questo tipo di comunicazione, che si preoccupa solo del passaggio dell’informazione, non solo non è efficace ma a volte raggiunge il risultato contrario e cioè quello di aumentare la resistenza e l’opposizione alle nostre indicazioni. \r\n Diverso sarebbe il caso in

Chi ha tempo non aspetti il tempo di finire…

Chi ha tempo non aspetti il tempo di finire - il blog del dottormic -

La sveglia è già suonata, non ti devi fermare…\r\n Adesso è ora! \r\n So che non è mai stata una bella pratica, quella dell’autocitazione ma, parlando di un argomento come il tempo, non sono riuscito a non pensare ad una canzone che ho scritto più di 15 anni fa (mamma mia…quanto tempo!) e che parlava proprio del problema di chi ha a disposizione del tempo e non riesce ad agire come dovrebbe per sfruttare quel momento che, in seguito, potrebbe rivelarsi davvero prezioso. \r\n Si avvicina il periodo estivo, so che manca tanto tempo appunto, ma so anche che per certi lavori e certi trattamenti, non è mai abbastanza. Un sacco di pazienti hanno imparato, negli ultimi anni, a diversificare il periodo delle vacanze, tanti non ci vanno, molti spezzano i periodi di vacanza in brevi escursioni. N.O.I. ci siamo sempre. Come tutti gli anni non chiudiamo ad agosto e cerchiamo di offrire il nostro servizio in maniera più continuativa possibile. \r\n Quello che chiediamo alle persone che frequentano lo studio, è di pensare con anticipo alla loro salute e di non commettere l’errore di

Una battaglia persa in partenza

Una battaglia persa in partenza - il blog del dottormic -

Spesso mi chiedo se la battaglia alla quale assistiamo in questo periodo sui media e sui social, sia una battaglia destinata a vedere una conclusione che costituisca un reale vantaggio per i pazienti e per gli odontoiatri. Mi sembra più che altro di vedere un contraddittorio già sperimentato in altre situazioni. Mi lascia sempre un po’ perplesso il fatto che si esprimano sui pubblici domini o sui giornali una serie di temi che difficilmente i pazienti come tali possono comprendere e soprattutto mi chiedo se ci si renda veramente conto di questo aspetto.\r\n Noi come persone siamo in grado di giudicare solo quello che conosciamo. Di tutto il resto, non ci interessa, perché semplicemente non fa parte del processo decisionale che, come sappiamo da decenni, non fa capo solo all’elemento razionale ma coinvolge in maniera preponderante la sfera emozionale. È proprio per questo che non vedete mai una comunicazione aziendale in cui si spiega la qualità delle attrezzature che vengono utilizzate per produrre un oggetto. Figuriamoci poi se dovessimo assistere alla spiegazione dei costi e dei compiti che gravano sull’azienda,

Valutare

valutare - il blog del dottormic -

Se un dentista ruba, significa automaticamente che tutti dentisti rubano? E se anche 10.000 dentisti rubassero, questo significherebbe che tutti gli oltre 50.000 dentisti sono dei ladri? Io penso che chiunque ragionasse in questi termini saprebbe di non portare avanti l’argomento in modo corretto.\r\nDa anni mi ostino a chiarire il fatto che nei nostri studi non entrano pazienti o clienti ma persone, differenti e uniche, che vanno capite e alle quali va erogato un servizio serio e corretto. Bene, ora vi svelerò un segreto: anche i dentisti sono delle persone!\r\nSono persone corrette quando si comportano in modo corretto e sono ladri quando si comportano in modo disonesto.\r\nQuesta è l’unica affermazione oggettiva che possiamo fare.\r\nDal momento che a questo stato dei fatti non corrisponde una categoria nella quale possiamo di volta in volta inserire il professionista di turno bollandolo come ladro o come persona corretta, l’unica cosa che dovremmo fare è comportarci esattamente come facciamo in tutte le altre situazioni che la vita ci mette di fronte, cercando di non giudicare a priori, ma in seguito a una valutazione oggettiva di

Importante o Urgente?

Importante o Urgente? - il blog del dottormic -

Per i nostri pazienti N.O.I. facciamo moltissime attività IMPORTANTI e URGENTI. Passiamo un sacco di tempo a parlare ai pazienti di che cosa è importante per la loro salute e di che cosa è urgente fare perché la loro salute rimanga ottima nel tempo.\r\n\r\nLa domanda è: sappiamo veramente cosa è importante e urgente per i nostri pazienti?\r\n\r\nE ancora: sappiamo veramente cosa è importante e urgente per noi?\r\n\r\nIMPORTANTE e URGENTE sono due parametri che possono essere utilizzati per classificare le attività che ogni giorno vengono svolte. Sono due parole importantissime per la nostra professione e non possiamo correre il rischio di non conoscere bene il loro significato o peggio di scambiarle una con l’altra.\r\n\r\nChe cosa significa IMPORTANTE?\r\n\r\nImportante è ciò che ha a che fare con noi stessi, con i valori, con i principi, gli obiettivi che si vogliono raggiungere, i risultati che si vogliono ottenere. La prima cosa che dobbiamo considerare è che importante è un concetto soggettivo. Una cosa è importante per me e non è detto che lo sia anche per altri. E non solo! Può essere importante per

I bisogni

i bisogni - il blog del dottormic -

I nostri pazienti hanno bisogno di noi.\r\n…siamo sicuri?\r\n Cerco una definizione il più possibile aggiornata del significato di bisogno e leggo un sacco di cose. In effetti siamo abituati a sentire e ad affermare che conosciamo i bisogni dei nostri pazienti. Spesso abbiamo la pretesa di sapere risolvere ed esaudire i loro bisogni, senza tuttavia mai chiederci veramente se li conosciamo; oppure, ancora più indietro, se conosciamo esattamente cosa sta alla base del concetto di bisogno. \r\n Se facciamo una semplice ricerca su internet o su altri testi più o meno accreditati, troviamo una serie di definizioni concordanti o anche molto differenti, a seconda del punto di vista di chi scrive o studia l’argomento. La prima grande divisione è tra i bisogni primari e secondari. Io a questo punto già mi trovo in difficoltà. Sembra esserci un accordo generale nel classificare come bisogno primario quello legato a condizioni fisiologiche come la fame, la sete, il sonno e via dicendo. Di seguito poi vengono i bisogni secondari, assolutamente variabili, che possono essere soddisfatti solo in seguito alla realizzazione dei primi. La mia difficoltà sta

Siamo alle solite

Siamo alle solite - il blog del dottormic -

Riporto da un articolo tra i tanti letti in questi giorni:“…Quindi Medici e dentisti non potranno più realizzare promozioni commerciali. Questa sentenza  ha annullato di fatto «le decisioni dell’AgCom finalizzate a liberalizzare la pubblicità commerciale dei medici»…”\r\n Siamo alle solite. È vero, c’è stata una legge, la famigerata legge Bersani, che ha, tra le altre cose, liberalizzato per qualche anno la pubblicità da parte dei medici equiparandoli alle associazioni tra imprese e via dicendo. Si è discusso per anni, e ci sarebbe da discutere all’infinito, sull’opportunità di un tale provvedimento. Oggi ci troviamo di fronte a sentenze che lo stravolgono e pongono nuove discussioni in merito. \r\n Secondo me il problema però rimane. La pubblicità, come molte altre cose, non è di per sè cattiva, è uno strumento che può essere utilizzato in modo corretto, adeguato e utile cosi come può essere uno strumento utilizzato in modo scorretto, senza fini etici e dannoso. Questo in ogni campo di applicazione, non solo in campo medico. Per rimanere in tema: con la lama di un bisturi posso salvare delle vite cosi come posso compiere