Categoria: Condivisione

Valutare

valutare - il blog del dottormic -

Se un dentista ruba, significa automaticamente che tutti dentisti rubano? E se anche 10.000 dentisti rubassero, questo significherebbe che tutti gli oltre 50.000 dentisti sono dei ladri? Io penso che chiunque ragionasse in questi termini saprebbe di non portare avanti l’argomento in modo corretto.\r\nDa anni mi ostino a chiarire il fatto che nei nostri studi non entrano pazienti o clienti ma persone, differenti e uniche, che vanno capite e alle quali va erogato un servizio serio e corretto. Bene, ora vi svelerò un segreto: anche i dentisti sono delle persone!\r\nSono persone corrette quando si comportano in modo corretto e sono ladri quando si comportano in modo disonesto.\r\nQuesta è l’unica affermazione oggettiva che possiamo fare.\r\nDal momento che a questo stato dei fatti non corrisponde una categoria nella quale possiamo di volta in volta inserire il professionista di turno bollandolo come ladro o come persona corretta, l’unica cosa che dovremmo fare è comportarci esattamente come facciamo in tutte le altre situazioni che la vita ci mette di fronte, cercando di non giudicare a priori, ma in seguito a una valutazione oggettiva di

Paziente? No, cliente! Anzi no: persona.

Paziente? No, cliente! Anzi no: persona - il blog del dottormic -

Quando una persona entra nel nostro studio lo fa in seguito ad un percorso che l’ha portata a prendere consapevolmente quella decisione. Esprime un bisogno che è stato percepito e che ha portato alla scelta di un professionista ritenuto in grado di venire incontro a quel bisogno con una soluzione ritenuta adeguata. A quel punto il professionista, in seguito a diagnosi, individua il percorso di trattamento più adatto per quel paziente, in quel momento: il piano di trattamento.\r\n\r\nUna volta determinato il piano, questo deve essere sottoposto al paziente che, in seguito ad una serie più o meno articolata di spiegazioni, accetta di sottoporsi alle cure formalizzando il suo consenso autonomamente e impegnandosi a sottoscrivere un preventivo che, in seguito ad accordi di carattere economico, porterà al saldo finale alla fine del piano con emissione di relativi documenti di fatturazione ai fini fiscali. A fronte di questo accordo formale il professionista e l’impresa da lui condotta si adopereranno per garantire il massimo livello di cura possibile per quel caso, usufruendo di tutte le conoscenze professionali e le risorse tecnologiche necessarie, andando

Bentornata Newsletter

Bentornata Newsletter - il blog del dottormic -

Siamo diventati Social. Qualche mese fa abbiamo deciso di implementare la comunicazione e la condivisione delle nostre idee e iniziative con i pazienti. Il modo più corretto è sembrato quello di sfruttare il mezzo più comune oggi che è quello dei social network. Facebook è sicuramente il mezzo più utilizzato e utilizzabile e il Blog, altro luogo dove esprimere idee e confrontarsi con i lettori, è il mezzo più idoneo ad approfondire gli argomenti. Per un certo periodo ho abbandonato i mezzi tradizionali. Per scelta ho deciso di lasciare da parte la comunicazione attraverso messaggi cartacei e attraverso la “tradizionale” Newsletter. Tutto questo era l’unico mezzo per avere una valutazione chiara e non inquinata dei dati relativi alla fruizione dei mezzi Social. Volevamo insomma vedere se il Social funziona e per analizzarlo correttamente avevamo bisogno che fosse per qualche tempo l’unico mezzo a nostra disposizione.\r\n La prova ha funzionato. \r\n Oggi so quante persone posso raggiungere grazie a questo tipo di canali e so anche in che modo queste persone reagiscono alle mie condivisioni. Siamo molto contenti in studio del lavoro

Il 2016

Il 2016 - il blog del dottormic -

Il 2016 non è ancora iniziato e già si presenta pieno di iniziative e programmi. Ogni volta che in studio ci inventiamo e sperimentiamo qualcosa di nuovo, ci chiediamo se ci sarà qualcuno pronto a seguirci. Ogni volta rimaniamo stupiti dal seguito che abbiamo per le cose che facciamo.\r\n Ci seguono i nostri collaboratori che sempre di più sentono i nostri progetti come loro. Ci seguono tutte le assistenti e le segretarie che sono l’impalcatura sulla quale si fondano le nostre iniziative. Ci seguono i nostri pazienti che decretano il minore o maggiore successo di quello che facciamo per loro. A tutti va il nostro ringraziamento e l’augurio di ottenere gli stessi risultati in futuro. \r\n Durante il prossimo anno si concretizzeranno alcuni progetti importanti per il nostro studio. Ci sarà un nuovo sito internet che ci aiuterà a comunicare meglio, in modo più veloce, semplice ed efficace, con tutte le persone che si metteranno in contatto con noi. Ci sarà il progetto “Un sorriso per tutti” che si concretizzerà in un nuovo modo di fare odontoiatria insieme ai nostri pazienti. Saremo sempre più vicini

Ogni Volta.

Ogni volta che finisce un corso di formazione per il nostro studio, cerco di trarre qualche conclusione che possa essere utile per il futuro e possa dare delle indicazioni e delle linee guida per migliorare la nostra attività. In breve: abbiamo imparato qualcosa? Io direi di si.\r\n Dopo due anni dall’inizio di questo percorso abbiamo imparato innanzitutto a stare insieme e mi sembra già una bella cosa. Mi ricordo di come, all’inizio, fosse difficile persino sedersi in cerchio ed essere costretti a guardarsi in faccia forse. Per alcuni era la prima volta! Abbiamo imparato a parlare tra di noi rispettando ed essendo rispettati. Abbiamo creato un luogo protetto dove poter esprimere davvero quello che pensiamo senza il rischio di fraintendimenti e di ripercussioni all’esterno, per il fatto che all’esterno non è rimasto nulla, tutto è portato nella nostra sala corsi, tutto viene espresso lì e tutto rimarrà in quel posto. Fin da subito la maggior parte delle persone che hanno partecipato, hanno preso queste occasioni di incontro come una possibilità, come un’opportunità di crescita sia lavorativa che personale. Anche chi ha fatto

…ci si fanno i regali.

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A Natale ci si fanno i regali. È una tradizione. Risale fino agli antichi romani, per poi consolidarsi in epoca cristiana (i Re Magi hanno portato regali incredibili a Gesù bambino) e proseguire nel medioevo con San Nicola, di origine ortodossa, diventato Santa Claus per gli americani. Ma le tradizioni probabilmente sono tante altre. Diverse, così come sono diverse le culture da cui nascono. A me personalmente interessa poco sapere la vera origine o anche stare a dibattere sul Natale come puro inno al consumismo. Perché per me il Natale è sempre stato il momento dell’anno in cui ritrovare se stessi e condividere, attraverso un regalo ad amici e parenti, la gioia e la serenità ritrovate.\r\n Ci si ferma per un giorno, ci si guarda intorno e si scoprono tutte le persone vicine e si riparte per nuove avventure. I regali servono a testimoniare quanto stiamo bene con noi stessi e con il mondo. Non a testimoniare quanto ci sta simpatico il mondo e le persone che ci vivono. Una volta ho sentito che il passato è passato e non ha più niente a

Punti di Vista

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In questi giorni per l’ennesima volta, leggiamo della polemica tra chi vorrebbe festeggiare o ricordare il Natale come festa religiosa, chi vorrebbe che fosse ormai considerata una festa laica, chi vorrebbe che fosse del tutto abolita dai calendari in quanto festa che tende a generare polemica e utile solo a vendere qualche oggetto in più. In questa polemica poi entrano o rientrano regolarmente tutte le polemiche accessorie sulle tradizioni locali, i canti dei bambini, i crocefissi nelle scuole. La cosa più brutta in questa situazione è che ci si sente costretti ad uno schieramento. Bisogna decidere da che parte stare e il decidere da che parte stare prevede che la parte non scelta appartenga a qualcuno che come minimo è ignorante, malvagio e privo di strumenti per sapere dove sta la verità. La nostra verità, appunto.\r\n È da un po’ di tempo che quando sono di fronte a una situazione come questa, ripenso allo sforzo che abbiamo fatto in questi anni in studio per cercare di capire il punto di vista dell’altro (nel nostro caso il paziente). Capire il punto di

Tirarsi indietro è come rubare

Tirarsi indietro è come rubare - il blog del dottormic -

Tutte le volte che ho sperimentato la condivisione ho ottenuto più di quello che volevo. O meglio, la sensazione è stata quella di aver sempre ricevuto più di quello che ho dato.\r\n Di recente ho letto un’affermazione di Neil Young, cantante e artista che stimo e ammmiro da anni: “Tirarsi indietro è come rubare”. Io sottoscrivo in pieno. Venerdi scorso ho partecipato ad un incontro in cui odontoiatri e odontotecnici non si sono tirati indietro e hanno messo in campo una serie di temi che spaziavano dalla tecnica operativa e clinica, all’organizzazione aziendale, al marketing. Si è parlato di tutto ma soprattutto si è condiviso molto e molto apertamente. È stata una giornata molto bella e interessante durante la quale nessuno ha voluto rinunciare a mettere se stesso sul piatto. \r\n Si dice che l’economia moderna sia fondata oggi sull’arte e sulla capacità di creare relazioni ed emozioni che con il “fare arte” vanno a braccetto. Io penso che sia prorpio così e durante i due giorni di incontri è avvenuto proprio questo. Oltre allo sforzo fisico degli organizzatori, è venuto