Categoria: Mission

Sai fare bene una cosa? Falla!

sai fare bene una cosa falla - il blog del dottormic -

Ci preoccupiamo di costruire qualcosa che funzioni, che sia in grado di creare valore per i nostri pazienti. Andiamo incontro alle esigenze e alle aspettative delle persone che vogliamo curare. Spendiamo tempo ed energie per migliorare il nostro servizio e le nostre capacità e alla fine…cerchiamo di cambiare tutto, di snaturare quello che siamo per rincorrere qualche prestazione in più, per inseguire una moda o perché pensiamo che più cose si facciano, meglio è. L’idea che, estendendo la linea dei prodotti e delle prestazioni, si possa offrire un servizio migliore è in realtà sbagliata per almeno due validi motivi. Il primo sembra essere il più scontato: siamo bravi e in alcuni casi molto bravi, a fare una cosa; perché è su quella cosa che abbiamo speso le energie maggiori e su quella cosa ci siamo focalizzati fin dall’inizio. Sicuramente ci sono persone che riescono a fare bene e ad ottenere un successo reale e duraturo in uno o due settori ma la maggior parte fa già fatica ad essere competitiva in un solo campo. Recentemente ho visto in un negozio

Paziente: risorsa inestimabile

Paziente: risorsa insestimabile - il blog del dottormic -

Ogni paziente che entra in studio per N.O.I. è una potenziale risorsa. Ogni persona è preziosa in sé. Anche quando questa persona ci sta seduta di fronte sulla poltrona. Quando siamo in questa situazione spesso la prima cosa che pensiamo è quanto noi siamo importanti per il nostro paziente e, così facendo, rischiamo di non considerare quanto il nostro paziente può e deve essere considerato importante per noi. Io penso che la cosa più importante, di cui chi sta seduto di fronte a me ha bisogno, sia la mia presenza e la mia piena attenzione. Poi penso che qualsiasi problema questa persona abbia, potrà risolverlo solo se riuscirà, con il mio aiuto, a esaminarlo con attenzione dall’inizio alla fine (questo è veramente un compito difficile). Penso che si dovrebbe capire che per me, quel momento, rappresenta la cosa più importante, alla quale voglio dedicare il tempo necessario. Non voglio considerare il tempo speso ad ascoltare il problema del paziente come tempo perso. Anche perché, oltre al fatto che proprio il paziente è il maggiore esperto della sua condizione, questo tempo

Un viaggio…paziente.

un viaggio paziente - il blog del dottormic -

A proposito dei viaggi che faremo durante le vacanze… Quando affrontiamo un percorso a fianco di un paziente, è come se affrontassimo un vero e proprio viaggio insieme a lui. Un viaggio verso un luogo dove N.O.I. siamo già stati e dove sappiamo i benefici che si possono acquisire e i vantaggi che si possono godere. Insomma conosciamo già il panorama. Se ci siamo già stati, vogliamo e non vediamo l’ora di poter accompagnare il nostro paziente e per farlo abbiamo bisogno di tutta l’energia necessaria. Dobbiamo portare con noi uno zaino carico di strumenti e capacità davvero notevoli altrimenti non saremo in grado di seguire il sentiero fino alla meta desiderata. Ci serve la forza per mantenere la concentrazione, per riuscire a non andare o farsi trascinare fuori strada. La forza che si esprime anche con la determinazione a raggiungere insieme un obiettivo. Poi ci serve un po’ di compassione o meglio di delicatezza, disponibilità e gentilezza. Queste caratteristiche ci permettono di entrare in relazione con gli altri e di avere l’integrità necessaria per dare e ricevere efficacemente il

Il ruolo del potere

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Ogni giorno con i nostri pazienti utilizziamo il potere che deriva dal nostro ruolo. È sicuramente un potere forte, molto forte, a volte troppo sbilanciato. Utilizziamo questo tipo di potere quasi senza rendercene conto come se fosse una cosa normale e in effetti, se consideriamo le gerarchie di ruolo, è così. In questo caso però, l’abilità di influenzare le persone, siano esse colleghi di lavoro, dipendenti o pazienti, deriva esclusivamente dall’autorità, dalla posizione nella gerarchia organizzata o dalla capacità di dare o negare qualche cosa. Io sinceramente non so che farmene del potere che deriva dal ruolo. Certo è più facile pensare di chiedere, ordinare, minacciare a volte e forzare la volontà altrui ma i risultati saranno sempre mediocri o alla peggio disastrosi. Preferisco lavorare per ottenere quello che molti definiscono il potere personale ovvero che non deriva dal ruolo ma che deriva dalla capacità di indurre le persone che ci circondando a fare le cose perché lo vogliono e non perché devono o sono costrette. Con i pazienti mi sono accorto che anche se si è in possesso del

Dentista? Che paura!

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È ammissibile l’idea di sentire male dal dentista? NO, assolutamente…ci sono troppe persone che ancora oggi pensano che sia una cosa scontata il fatto di provare dolore quando ci si reca dal dentista. Si dice dolore e la prima cosa che viene in mente è il dentista…anzi è il contrario ma fa lo stesso. Dolore e dentista sono sempre (o comunque molto spesso) accomunati nella mente delle persone. Al dolore poi è associata una bella famiglia di termini come paura, angoscia, stress, ansia, preoccupazione, panico, terrore, fastidio. Ma vi sembra bello per un dentista essere associato a questo genere di sensazioni? L’altro giorno ero in gita in barca in una laguna, oasi protetta e quando la guida ha scoperto che eravamo un gruppo di dentisti si è fatta il segno della croce annunciando che avrebbe preferito partorire una seconda volta piuttosto che affrontare una visita dal dentista! È troppo, mi sono detto, devo fare qualcosa e ho deciso di dedicare qualche articolo per spiegare alcuni punti che forse i pazienti o i futuri pazienti non sanno. Dal dentista non esistono

Il 2 giugno, festa della…

2 giugno festa della - il blog del dottormic -

Oggi è festa e tutti dicono che non sanno bene di che festa si tratti. Poi mi dicono: ah sì, è la festa della Repubblica! E giù con una serie di critiche e lamentele e considerazioni, rimproveri, opinioni, giudizi, appunti. “Chi sono io per giudicare” ha detto il Papa e, se tanto mi dà tanto, chi sono io per giudicare il Papa che non giudica? In sostanza oggi è festa e io mi prendo la festa. In Studio ci aspetta un mese complicato, abbiamo deciso di curarci delle persone sane o meglio di evitare che le persone sane si ammalino. Oggi festeggiamo e da lunedì si fa sul serio. Non chiuderemo più, nemmeno ad agosto. Perché se crediamo che i nostri pazienti si debbano fidare di N.O.I. allora non possiamo lasciarli soli. Ci saremo come sempre per tutto il periodo estivo. In certi momenti con orario differente ma ci saremo sempre. Promesso. Ne approfitto per ringraziare pubblicamente tutte le persone che si sono confrontate, hanno condiviso le loro esigenze e si sono accordate per permettere a tutti di prendersi un

Affidarsi o Fidarsi?

Affidarsi o fidarsi - il blog del dottormic -

Sapete la differenza tra affidarsi ad una persona e fidarsi di una persona? Non la sapete? Forse nemmeno io…parliamone. Le persone spesso vengono da me, si siedono sulla mia poltrona e si affidano alle mie cure. Questo non mi piace. Ci sono due aspetti fondamentali che non posso accettare. Per prima cosa non posso pensare che una persona si affidi totalmente a me e che, nella relazione, metta tutto il potere nelle mie mani. È vero, in questo caso, io sono l’esperto ma questo non significa che una persona deve cedere il suo potere soprattutto quando si tratta di un problema che appartiene a lui stesso. Può anche essere visto come un aspetto positivo, come un dono ma è un dono che non posso accettare. Infatti il secondo motivo per cui non mi va bene che una persona si affidi completamente a me, sta nel fatto che, nell’affidamento, si prendono sia gli onori che gli oneri e di conseguenza anche i problemi. A questo punto, finché le cose vanno bene, tutti sono felici ma quando le cose andranno male (e

Per ogni problema una soluzione?

problema soluzione - il blog del dottormic -

Il problema si deve adattare alla soluzione o la soluzione si deve adattare al problema? Nella vita così come nel nostro lavoro e in tutti i lavori del mondo, ogni giorno abbiamo a che fare con dei problemi per i quali, ogni giorno, troviamo delle soluzioni. È vero? O meglio: è sempre vero? Mi accorgo che a volte ci viene offerta una soluzione, spesso la più facile e immediata e, anche se non è la soluzione più adatta al problema, noi la prendiamo e ci sforziamo di farla calzare al meglio alla situazione che vogliamo risolvere. In questo caso non modifichiamo la soluzione ma pieghiamo, accorciamo, allunghiamo, tagliamo il problema in modo che possa essere “risolto” al meglio proprio da quella soluzione che ci costa meno fatica ma che a lungo andare non porterà a nessun miglioramento. Anzi a volte, il miglior modo per adattare il problema alla soluzione è quello di nascondere delle parti rilevanti del problema che, nel tempo, tenderanno a peggiorare la situazione fino a farla definitivamente scoppiare con danni spesso irreparabili. In studio affrontiamo insieme ai

1SorrisoXTutti 2.0

1sxt 2.0 - il blog del dottormic -

È incredibile pensare che sia passato così poco tempo e che le cose siano, al contrario, cambiate così tanto. Nel 2009 abbiamo organizzato il primo evento dello Studio Rossini Odontoiatri dedicato ai pazienti, lo abbiamo chiamato Un Sorriso Per Tutti, il sottotitolo recitava: “Comunicare è come curare”. Sono passati otto anni da quel giorno, di eventi poi ne abbiamo organizzati altri due totalizzando ben 2500 presenze, organizzando workshop e stand dedicati ai pazienti, concorsi fotografici sull’erosione, insomma un grande, enorme impegno e lavoro per favorire la comunicazione del nostro studio con i propri pazienti. Poi è davvero cambiato tutto! Dal 2013 in poi abbiamo cominciato a muovere i primi passi su Internet e dal 2015, sbarcando su Facebook, siamo diventati ufficialmente “Social”. Un punto di arrivo e come sempre un punto di partenza. La comunicazione che prima era solo in una direzione e diventata una comunicazione più complessa, fatta di tante connessioni in tante direzioni diverse e per N.O.I. è nata l’epoca della condivisione. Abbiamo deciso di condividere tutta la vita dello studio, per farci conoscere e per conoscere meglio

Acconsento.

consenso informato - il blog del dottormic -

In questi giorni io e le mie sorelle stiamo rivedendo, per aggiornarla e migliorarla, tutta la modulistica in studio riguardante i consensi informati. È diventata praticamente un’operazione di routine quella di prestare il proprio consenso alle cure firmando un modulo che ci viene sottoposto dopo la spiegazione di ciò che ci verrà fatto. Vedo tanti pazienti, non solo pazienti del mio studio ma anche pazienti che affrontano in ospedale operazioni più complesse, che non leggono i fogli che vengono loro sottoposti. Vedo un misto di rassegnazione, disattenzione, distrazione e non curanza di quello che ci verrà fatto. Come se fosse una cosa inevitabile. Sono malato, mi è stato diagnosticato qualcosa e quindi mi devo curare. Poco importa di quello che faranno, in realtà l’ho capito a grandi linee, mi sono fatto un’idea. Diciamo che prevale la rassegnazione nell’accettare un disagio a fronte della guarigione da una malattia più o meno grave. Ve lo dico subito a N.O.I. così non va bene. Innanzitutto desidero e voglio fare di tutto perché che tu capisca che sei malato e che molto probabilmente potevi