Categoria: Persone

GOLF CUP ANCHE QUEST’ANNO

Golf cup 2020- il blog del dottormic-

Anche quest’anno la nostra ormai tradizionale gara di golf, la Rossini Odontoiatri Cup si svolgerà regolarmente sul campo della Val Rendena in Trentino. Non sarà certo un virus a impedire che il messaggio di 1SorrisoXTutti arrivi sempre più lontano anche se, proprio per le restrizioni in corso, non potremo godere della festa finale con la mitica cena e festa offerta a tutti partecipanti. Sarà comunque un bel momento per incontrare e ringraziare tante persone che, almeno una volta all’anno affrontano un viaggio di centinaia di chilometri per venire a curare la loro salute nel nostro Studio.Una grande dimostrazione per tutti di responsabilità verso la propria salute e di affetto per N.O.I. 1SorrisoX tutti c’è quindi anche quest’anno e come sempre, se ci sono pazienti dello studio che vogliono partecipare, devono solo chiedere in segreteria inviando una mail e riceveranno l’invito per partecipare gratuitamente al nostro evento. Segnatevi la data: 18 agosto 2020.Vi aspettiamo…

UNA RESPONSABILITÀ IN PIÙ

responsabilità in più - il blog del dottormic -

Molti di voi in questo periodo hanno dovuto saltare la seduta di igiene. Bloccati in casa per mesi e con lo studio chiuso per le prestazioni ordinarie è stato impossibile accedere alle normali sedute di pulizia, anche quelle programmate da tempo.Adesso una cosa è fondamentale: ricominciare. Dobbiamo riprendere e dobbiamo farlo al più presto senza pensare di avere semplicemente “saltato un giro”. Molti pazienti infatti stanno seguendo un programma ben definito e stabilito insieme al loro igienista e la cadenza degli appuntamenti ha un ruolo fondamentale nella riuscita di questo programma che ha come scopo quello di non fare ammalare. Ci sono denti, vecchi e nuovi lavori, impianti, gengive e tante altre cose che hanno bisogno di un controllo costante per non rischiare di trovarsi davanti a brutte sorprese. Quindi bisogna riprogrammare le sedute e non saltarle a piè pari il turno. N.O.I. stiamo cercando di riorganizzare il tempo della nostra agenda, soprattutto quella di igiene e delle urgenze per venire incontro alle esigenze di tutti.I posti sono sempre quelli e gli orari purtroppo non sono infiniti ma siamo fermamente

FARE FINTA CHE NULLA SIA SUCCESSO (PARTE II)

fare finta che nulla sia successo - il blog del dottormic -

Dallo scorso articolo:”In questo periodo in studio, una volta capita l’importanza del nostro lavoro, abbiamo deciso di non chiudere mai e di garantire sempre il nostro servizio e allo stesso tempo abbiamo dovuto fare una scelta impedendo che le persone più fragili dello studio continuassero a frequentarlo, favorendo il lavoro di chi era più adatto a svolgerlo e che si è impegnato di più anche per sostituire chi non poteva esserci.“ E abbiamo lavorato seguendo regole nuove ma allo stesso tempo antiche come il mondo che conoscevamo con ancora maggiore attenzione a tutte quelle buone pratiche legate alla disinfezione degli ambienti e alla selezione di chi potesse frequentare lo studio senza pericolo rimandando le cure per chi non poteva essere accolto in sicurezza cercando comunque di offrire un aiuto. E poi abbiamo monitorato la situazione, abbiamo fermato i lavoratori che non potevano essere ammessi al lavoro e li abbiamo riaccolti quando è stato possibile. Abbiamo anche formato e allineato tutte le persone alle nuove regole in modo da remare tutti dalla stessa parte. Abbiamo preso grande consapevolezza di quello che

FARE FINTA CHE NULLA SIA SUCCESSO (PARTE I)

fare finta che nulla sia successo - il blog del dottormic -

C’è un grande pericolo che rischiamo di correre in questo momento. Il grande nemico in questo periodo è la voglia di fare finta che nulla sia successo. Comincio a sentire persone convinte che tutto sia finito e che ormai il virus sia scomparso e che sia un bene tornare alla normalità precedente alla pandemia. Purtroppo non è così. Il virus esiste ancora, è presente anche se indebolito, come tutti i virus nella popolazione, fa il suo lavoro, sopravvive e aspetta il momento migliore per ricominciare a replicarsi. Tuttavia non mi interessa scrivere l’ennesima considerazione pseudoscientifica sull’argomento. Non sono ovviamente un virologo e non voglio sostituirmi al lavoro di altri più titolati. Il mondo è cambiato e non possiamo nasconderlo. Scoprirsi deboli e indifesi di fronte a un pericolo mai così condiviso da tutti è stata un’esperienza che non può che rimanere scritta in modo indelebile nelle nostre coscienze. Certo possiamo nasconderlo perfino a noi stessi, ma sarebbe un errore. La domanda semplice che voglio fare è: cosa ci guadagniamo a fare finta che nulla sia successo? A questa domanda io

6 COSE CHE NON AVRESTI MAI PENSATO POTESSERO ACCADERE DAL TUO DENTISTA

6 cose che - il blog del dottormic -

Non puoi venire accompagnatoNon ho la patente, sono troppo giovane, troppo anziano, non mi piace andare in giro da solo.Purtroppo queste attenuanti non potranno più essere prese in considerazione.Gli accompagnatori devono aspettare fuori.Stiamo cercando di gestire al meglio il flusso dei pazienti e ci siamo accorti che non possiamo gestire in sicurezza quello degli accompagnatori che dovranno sottoporsi a questo piccolo grande sacrificio. E poi, diciamocelo, chi vuole passare il suo tempo in uno studio dentistico se proprio non è strettamente necessario? Mascherina e guanti indossati altrimenti non si entraEra bello salutarsi, scambiarsi un sorriso oltre che il saluto di rito. Questa è una grande rinuncia. Si entra con la mascherina e si esce con la mascherina.Troppo pericoloso pensare che nessuno di noi possa trasmettere il virus…e allora, per rispetto ed educazione, cerchiamo di stare alle regole. Devo pagare…no grazieAttenzione non significa che andremo gratis dal dentista ma che dovremo abituarci sempre di più a regolare i conti con lo studio in modo virtuale.Moltissimi di noi sono ormai abituati a pagare da casa un bene o un servizio che riceveranno

VOI CHIEDETE, LO STUDIO RISPONDE (PARTE 3)

voi chiedete lo studio risponde parte 3 - il blog del dottormic -

Ci sono antidolorifici preferibili rispetto ad altri in caso di mal di denti? Gli antidolorifici sono farmaci molto utili per controllare il dolore a breve termine, ma non se ne deve abusare, sia per via degli effetti collaterali, sia per via del fatto che il loro uso prolungato potrebbe nascondere la vera causa del problema rischiando di far intervenire il medico quando la malattia ha già fatto più danni di quelli che si vorrebbe. È meglio consultare lo studio prima di iniziare una terapia con antidolorifici in modo che possiate essere accompagnati senza dolore in questo periodo per poi riprendere le cure al più presto.Contattateci e verrete richiamati per stabilire qual è la cura farmacologica migliore per il vostro caso.Ricordate che, se siete nostri pazienti, siamo in possesso di numerose informazioni che ci aiuteranno a decidere al meglio il trattamento da prescrivere in attesa di poter pianificare gli interventi successivi.In casi urgenti potremo anche decidere di vederci in studio per le terapie di urgenza non differibili. Ultimo avviso importante: NON prendete antibiotici di vostra iniziativa. Consultate sempre prima il dentista

PERCHÈ È PIÙ SICURO ANDARE DAL DENTISTA CHE AL SUPERMERCATO

Perché è più sicuro andare dal dentista che al supermercato - il blog del dottormic -

A differenza di quello che alcuni o molti potrebbero pensare, tanti sono i motivi che rendono il nostro studio uno dei luoghi più sicuri da frequentare in questo momento. Ne possiamo qui elencare alcuni: in questo momento vengono ricevute in studio solo persone che hanno superato la compilazione e hanno controfirmato un apposito modulo (triage) che contiene alcune domande fondamentali per individuare potenziali rischi per la presenza del paziente in studio. A questo modulo, che è compilato il giorno precedente dell’appuntamento, viene allegata la misurazione della temperatura al momento dell’accettazione in studio. Se tutto va bene si può procedere alla visita altrimenti l’intervento verrà posticipato a quando ci saranno le condizioni ideali per l’ingresso in totale sicurezza tutto il personale, ogni volta che entra in studio, deve scrupolosamente attenersi ad un protocollo di ingresso simile a quello dei pazienti compresa la misurazione della temperatura. A questo segue la vestizione e la preparazione per la giornata di lavoro con appositi indumenti e dispositivi di protezione individuale che vengono cambiati e trattati ogni qualvolta ci sia stata la possibilità di contaminazione tutte

VOI CHIEDETE, LO STUDIO RISPONDE

Voi chiedete lo studio risponde - il blog del dottormic -

Quali sono le prestazioni che un dentista può fare in questo periodo?Quali sono considerabili di “emergenza“ e quali no? Questa domanda è un po’ impegnativa, infatti quando penso alle prestazioni urgenti e non urgenti mi vengono in mente molti casi specifici e faccio fatica a fare delle categorie generali per venire incontro alle esigenze di tutti i pazienti.Per questo motivo ho chiesto aiuto a un documento dell’associazione dei dentisti americani (ADA American Dental Association) che ha stilato un elenco dettagliato delle prestazioni che possono essere considerate d’urgenza. Tuttavia ogni caso è da considerarsi unico e deve essere gestito con la consulenza del dentista di fiducia. Detto questo, secondo il parere della massima autorità americana, possiamo considerare urgenze:  un dolore acuto dovuto ad una infezione della polpa del dente l’infezione del dente del giudizio l’infezione di una precedente estrazione o l’infezione della ferita chirurgica  un ascesso o una infezione batterica localizzata che dà come esito dolore acuto o rigonfiamento la frattura di un dente, magari ancora vivo, che causa dolore o un trauma ai tessuti gengivali circostanti un trauma dentale con

INSICUREZZA (parte II)

insicurezza parte II - il blog del dottormic -

Dal precedente articolo:“Tutti quindi, anche inconsapevolmente, percepiamo e condividiamo la paura e il panico quando ci sentiamo insicuri.” Di fronte al pericolo scattano solo meccanismi istintivi. Questa è una condizione che riporta l’uomo all’istinto di sopravvivenza. Si perde la dimensione del futuro in quanto ogni cosa si riduce all’attimo successivo e di conseguenza si cancellano tutte le prospettive e tutti i progetti. Niente ha più senso quando l’unico compito è quello di affrontare la paura della morte. In questa situazione dobbiamo anche considerare il fatto che nella nostra società siamo stati abituati a tenere a bada l’istinto di sopravvivenza e in qualche modo abbiamo delegato questo istinto alla figura istituzionale del medico. Abbiamo imparato a affidare il nostro istinto di sopravvivenza ad altri. Per quello che riguarda la sicurezza della salute ci affidiamo al medico dal quale ci aspettiamo una risposta immediata poiché sappiamo che la paura genera angoscia che a sua volta aumenta la paura. In questo momento ci serve un medico che sappia analizzare la situazione, monitorare lo stato di salute e prendersi cura di noi (della nostra

INSICUREZZA (parte I)

insicurezza parte I - il blog del dottormic -

È da qualche giorno che sento il bisogno di scrivere qualcosa per i nostri pazienti ma, nel momento in cui ci provo, mi scopro a pensare alle migliaia di informazioni vere o false che circolano in questo periodo e non voglio aggiungere altro per non rendere ancora più complesso il lavoro di dover leggere e ragionare su tutta questa overdose di informazione. Oggi però, ad ormai più di due settimane dagli eventi che hanno di fatto fermato il nostro paese, mi piacerebbe soffermarmi su un argomento che è slegato dalle informazioni immediate che riceviamo ma che merita una piccola analisi. Vorrei affrontare il tema dell’insicurezza. Nelle vita normale sperimentiamo tante paure di vario genere e grado ma raramente le colleghiamo alla paura più grande che inconsciamente abbiamo sempre presente che è la paura di morire. Questa è una paura in genere psicologica, soggettiva, dettata da come portiamo il mondo esterno all’interno di noi stessi. Si potrebbe dire che non corrisponde ad un pericolo reale ma che corrisponde a come noi vediamo e percepiamo quel pericolo. Oggi però quel pericolo non