Categoria: Studio Life N.O.I.

N.O.I. i denti li curiamo per caso

noi i denti li curiamo per caso- il blog del dottormic -

Cosa direste se vi dicessi che N.O.I. i denti li curiamo per caso? Certo forse la domanda è posta male. Meglio chiarire. In studio pensiamo che siano molto importanti le relazioni. Non sto parlando solo del fatto che le nostre segretarie devono sorridere sempre ed essere il più possibile gentili e cordiali. Pensiamo infatti che sia importante la conoscenza reciproca. Vogliamo che voi sappiate cosa pensiamo e vogliamo sapere cosa pensate voi. Ci importa molto il vostro parere così come pensiamo che per voi sia importante sapere come possiamo esservi utili, come ci comportiamo in tutte le situazioni, quali sono le cose che riteniamo importanti per la salute e soprattutto con quale spirito e perché facciamo quello che facciamo. Per noi è davvero importante l’aspetto delle relazioni sia perché ci teniamo molto, sia perché è stato provato scientificamente che una buona relazione tra medico e paziente migliora i risultati della cura e diminuisce la necessità dell’uso di farmaci. Purtroppo per coltivare e mantenere delle buone relazioni serve impegno e soprattutto serve molto tempo e, si sa, di tempo ce n’è

Paziente? No, socio.

paziente no socio - il blog del dottormic -

I pazienti che entrano nel nostro studio, di solito, entrano con un problema e non con una soluzione, anche perché, nel secondo caso, sarebbe troppo facile. Se entrano con un problema non significa che N.O.I. dobbiamo risolverlo o meglio non significa che noi dobbiamo risolverlo senza il loro aiuto. Questo vuol dire che dobbiamo prima ascoltare bene quello che il paziente ci dice per specificare bene il problema. Il secondo passo sarà quello di restituire, ciò che abbiamo compreso, al paziente in modo che tutti e due siamo adesso allineati sulle caratteristiche del problema. Da adesso in poi possiamo insieme trovare la strategia migliore per risolvere il problema ma soprattutto per fare si che non si ripresenti mai più. Da questa semplice sequenza si capisce che N.O.I. possiamo fare il 50% del lavoro, il resto lo dovete fare voi. Noi abbiamo il luogo (lo studio dentistico), il titolo (la laurea in odontoiatria) e tutti i mezzi e le conoscenze per aiutare a risolvere il problema del paziente. Il paziente dal canto suo dovrà trovare le motivazioni, il tempo, la costanza

Metereopatia: verità o leggenda?

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“Si parla di metereopatia quando i dolori alle articolazioni o il mal di testa corrispondono a un cambiamento da parte del tempo. In molti ne soffrono, ma fino a ora non c’era mai stata la conferma scientifica. Alcuni scienziati dell’Harvard Medical School sostengono che ci siano delle cause legate al clima che possono generare dolore nelle articolazioni e mal di testa. Fino a ora non vi erano mai state trovate prove concrete, per questo anche gli scienziati erano orientati a parlare di autosuggestione. La ricerca dell’Harvard Medical School conferma invece che la caduta della pressione atmosferica precedente a una tempesta altera la pressione all’interno delle articolazioni. Proprio in base ai dolori alle articolazioni, spesso le persone riescono ad anticipare i cambiamenti del tempo con precisione paragonabile a quella dei metereologi. L’eccessivo freddo può aggravare altri problemi di salute, come quelli cardiovascolari. Mentre invece il caldo farebbe migliorare i dolori riguardanti le giunture. Questi benefici o effetti negativi che si hanno spostandosi in luoghi più caldi o più freddi scompaiono nel momento in cui il corpo si abitua al nuovo equilibrio. Sono infatti cambiamenti a

25 e 1. Due date importanti.

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25 aprile e 1 maggio. Due date importanti. Per alcuni significano festa, non si va al lavoro. Per altri significano vacanza, se si riesce ad allungare il ponte. Per molti significano ricordo, impegno, valori mentre altri nemmeno sanno cosa si stia ricordando. Alcuni si sentono sempre più imprigionati anche se si ricorda la Liberazione con la L maiuscola, altri lavorano anche se è la festa di tutti i lavoratori o forse proprio perché è la festa che riguarda il lavoro. Probabilmente per altre persone ci saranno altri motivi per ricordare queste due date che nemmeno riesco ad immaginare. L’unica cosa che riesco a immaginare è che ognuno avrà il suo motivo per ricordarle e che devo rispettare quel motivo se voglio capire le persone che ho davanti. In questi due giorni lo studio è chiuso, sarà chiuso anche lunedì che festa non è ma abbiamo deciso di fare il ponte, sul calendario oltre che nella bocca dei pazienti! Come sempre la segreteria telefonica è in funzione. Ogni tanto, le ragazze mi fanno sentire qualche messaggio in cui alcuni pazienti si

Sbiancamento pre-estivo

sbiancamento pre-estivo

La pulizia di primavera e lo sbiancamento pre-estivo. Come sempre allo scoccare della primavera assistiamo ad un picco delle richieste di sbiancamento in studio. Per venire incontro a tutte le esigenze abbiamo cominciato a proporre e ad ampliare la gamma offerta. Oggi quindi le possibilità per sbiancare i denti sono diventate fondamentalmente tre, rispondono a esigenze cliniche e in alcuni casi possono venire incontro alle diverse esigenze dei pazienti. Possiamo proporre lo sbiancamento domiciliare con l’uso di mascherine che vanno applicate non più una intera notte ma un’ora al giorno per circa una settimana a seconda del risultato che si vuole ottenere. Il vantaggio delle mascherine sta nel fatto che in caso di un secondo trattamento a distanza di tempo è necessario ricevere solamente una nuova siringa di sbiancante potendo utilizzare le mascherine che vengono conservate. Al secondo posto troviamo la seduta di sbiancamento che viene effettuata in studio. Questa seduta dura circa un’ora e serve per sbiancare i denti in modo naturale controllato e duraturo. Utilizziamo questo sbiancamento nei casi particolarmente complessi dove il colore di partenza dei denti

L’intervista. Sappiamo cosa vogliono i pazienti?

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Ho fatto due semplici domande a qualche persona che pensa di andare da un dentista. Non ho cambiato una singola parola e non ho aggiunto commenti. COME VORRESTI CHE FOSSE IL TUO DENTISTA? Vorrei che mettesse chiarezza nella spiegazione dei lavori che mi deve fare. I giorni seguenti mi accorgo che non ho problemi con il lavoro che mi ha fatto. Che sia rassicurante e quando si rivolge a me è in grado di farmi sparire le paure per una determinata cosa. Che mi proponga varie alternative per la cura senza farmi pensare che non c’è nulla o poco da fare per la mia situazione Che sia meticoloso e scrupoloso che non lascia nulla al caso o che non lascia niente di intentato. Se c’è qualcosa da fare voglio che me lo dica e che lo faccia Che sia simpatico e con i piedi per terra e sia educato nei modi, che sia meno professionale e comunque professionale, che non sia troppo impostato e schematico ma sappia parlare la mia lingua con dei termini comprensibili e non scientifici o medici

E’ importante che non diventi urgente…

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Questo mese le ragazze che partecipano al percorso annuale di educazione d’impresa dedicato alle persone che lavorano in studio, hanno parlato di gestione del tempo. Stiamo parlando di tre persone molto motivate, che fanno della responsabilità uno stile di comportamento e che si impegnano sempre al massimo per dare il loro meglio. Eppure questa volta hanno fatto una scoperta per certi versi sorprendente e non piacevole. Hanno scoperto che ci sono momenti o situazioni in studio in cui fanno molte cose, si impegnano, ci mettono tanta energia e, nonostante tutto questo, portano a casa solo una parte del risultato desiderato e atteso. Purtroppo fare non basta, bisogna saper fare le cose giuste al momento giusto. La premessa da cui partire è la capacità di distinguere tra cose importanti e non importanti e tra faccende urgenti o non urgenti. Se riuscissimo a pianificare la nostra attività in modo da fare le cose importanti per noi nel momento in cui non sono urgenti, riusciremmo a utilizzare al meglio il nostro tempo e a portare a termine un sacco di compiti senza rimetterci

Alleniamo le emozioni

alleniamo le emozioni - il blog dottormic -

Possibile che sia cosi difficile condividere un’emozione? Fanno parte integrante della nostra vita eppure facciamo molta fatica a mostrarle. Le teniamo per noi alcune, troppo preziose per divulgarle. Alcune troppo personali. Di alcune ci vergogniamo addirittura. A volte le nascondiamo anche a noi stessi. E i nostri figli, bambini, imparano la stessa cosa. 1SorrisoXtutti nasce proprio su un’emozione e ha come scopo quella di condividerla: la felicità della condivisone, la ricchezza della diversità, il dono della connessione tra le storie delle persone. Allenare le emozioni è una iniziativa bellissima. Invece di nasconderle ci prepariamo a condividerle a farle diventare patrimonio comune. Se tutte le persone. Se tutte le persone ogni giorno decidessero consapevolmente di condividere un’emozione positiva il mondo rischierebbe di scoppiare di felicità. Le emozioni positive combattono la noia, la tristezza, la solitudine, la povertà di spirito, il giudizio, la lamentela, la violenza. Domenica prossima quattro persone, che in fondo non si conoscono, hanno deciso di condividere insieme un progetto per far sì che altre persone lo possano vivere attraverso di loro e grazie alla loro fatica. Un gesto

Comunicare senza parole

comunicare senza parole - il blog del dottormic -

Ogni volta che prendo in braccio mio figlio appena nato mi rendo conto che sto impiegando gran parte delle mie energie per risolvere un problema di comunicazione. Sono sicuro che ha tante cose da dirmi: ha fame, mal di pancia, è contento, infastidito da qualcosa, vuole dormire o essere coccolato. Come si fa a capire tutte queste cose? Sposto la mia attenzione dai movimenti alle espressioni, osservo, mi concentro per cercare di capire se un atteggiamento si ripete, poi provo e poi cambio a seconda di come va, di cosa ottengo. A volte riesco a capire esattamente cosa vuole a volte no e lui si calma ma poi immediatamente ricomincia come prima. E così resto qui aspettando che cresca e che impari i primi rudimenti di comunicazione. Poi però penso che una volta che avrà imparato a parlare comincerà a scegliere con attenzione quello che vorrà comunicare e quello che, al contrario, deciderà di tenere per sé e forse, anzi certamente, le cose saranno più complicate di come sono ora. Quando sono in studio con i pazienti a volte mi

Duecento!

duecento - il blog del dottormic-

E sono 200. Valentina, che si occupa della veste grafica e della pubblicazione di tutto quello che scrivo, mi ha fatto notare che siamo arrivati all’articolo numero 200. Ogni volta che vedo questi numeri mi viene in mente la domanda che mia sorella mi fa ogni tanto: ma dove trovi i contenuti per scrivere gli articoli ogni settimana? Io rispondo con un’altra domanda: di cosa parli con tuo marito, con la mamma, con altri parenti, con gli amici e con tutte le persone con le quali vieni in contatto ogni giorno? Perché da quando ho iniziato a scrivere ho pensato di riportare sugli articoli niente di più e niente di meno di quello che sono abituato a dire con tutte le persone che mi circondano. Una specie di chiacchiera continua e potenzialmente infinita. Certo, come tutte le chiacchiere tra amici, può essere leggera, ironica, magari fine a sé stessa oppure terribilmente seria e impegnata. non mi è mai capitato di non sapere cosa dire in una conversazione tra amici o colleghi o conoscenti. A volte riporto degli spunti che mi