Il Natale arriva comunque

Il Natale arriva comunque - Il Blog del Dottor MIC

Arriva dicembre e cominciamo a preoccuparci di cosa faremo a Natale. Oppure non ci preoccupiamo, non ci interessa ma poi alla fine un po’ ci tocca occuparcene, non fosse altro per comunicare a tutti gli altri che non abbiamo interesse nella faccenda. Ho scoperto di recente che c’è chi compra i regali a gennaio e li conserva per quasi un anno. Io una volta ho comprato un regalo ad agosto e poi, arrivato dicembre, me ne sono scordato e ne ho comprato un altro. Va beh, è un mio problema ma non è questo il punto.\r\n

Vorrei capire se si può pianificare il Natale. Penso di no. Il Natale arriva, arrivano le feste, arrivano i parenti, pranzi e cene, arriva la fine dell’anno. Ci facciamo gli auguri. Mi vedo per un anno, magari con gli stessi pazienti, tutto tranquillo, normale, poi un giorno arriva dicembre e ci salutiamo in tono più caloroso, facendoci gli auguri, stringendoci la mano, a volte con un abbraccio o un bacio sulla guancia. Non vi sembra strano? Non c’è un ordine diretto, non arriva una circolare dal ministero, non c’è una legge. Eppure all’improvviso tutto cambia. Forse ne abbiamo il bisogno o forse subiamo ciò che ci viene dall’esterno, con rassegnazione magari ma senza la volontà o la forza di opporci. Se Natale arrivasse tutti i mesi alla fine avremmo bisogno di un mese senza. Per vedere la differenza, per recuperare.\r\nSe fossimo l’ultimo essere umano sulla terra festeggeremmo lo stesso il Natale?

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In questo periodo ci rendiamo conto, più di altri momenti che non siamo soli, che non possiamo prescindere da ciò che ci circonda e che dobbiamo imparare delle strategie personali e soggettive per vivere e sopravvivere in un mondo che non è soggettivo e non è personale.\r\nAllora Natale è una grande palestra, un workshop generalizzato in cui possiamo esercitarci, sperimentare e imparare nuovi modi per interagire, comunicare e scambiare emozioni con le persone che ci circondano. Non importa che siano parenti, amici, pazienti, clienti, colleghi o sconosciuti. Non importa con chi ma importa il come e magari anche il perché.

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C’è chi ama il Natale, chi lo odia e chi impara. Voi a che categoria appartenete?

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