Paziente? No, socio.

paziente no socio - il blog del dottormic -

I pazienti che entrano nel nostro studio, di solito, entrano con un problema e non con una soluzione, anche perché, nel secondo caso, sarebbe troppo facile.
Se entrano con un problema non significa che N.O.I. dobbiamo risolverlo o meglio non significa che noi dobbiamo risolverlo senza il loro aiuto.
Questo vuol dire che dobbiamo prima ascoltare bene quello che il paziente ci dice per specificare bene il problema.
Il secondo passo sarà quello di restituire, ciò che abbiamo compreso, al paziente in modo che tutti e due siamo adesso allineati sulle caratteristiche del problema.

Da adesso in poi possiamo insieme trovare la strategia migliore per risolvere il problema ma soprattutto per fare si che non si ripresenti mai più.
Da questa semplice sequenza si capisce che N.O.I. possiamo fare il 50% del lavoro, il resto lo dovete fare voi.
Noi abbiamo il luogo (lo studio dentistico), il titolo (la laurea in odontoiatria) e tutti i mezzi e le conoscenze per aiutare a risolvere il problema del paziente.
Il paziente dal canto suo dovrà trovare le motivazioni, il tempo, la costanza e l’impegno per aderire al programma che abbiamo costruito per farlo ritornare e per mantenerlo nello stato di salute.

Mi sembra un buon accordo, ma soprattutto mi sembra che sia la strada giusta per capire ed essere consapevoli di come dovrebbe funzionare il rapporto tra il ruolo di medico e quello di paziente.
Due soci nell’impresa della salute.

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