Volevo essere il primo

volevo essere il primo - il blog del dottormic -

(“breve considerazione sul fenomeno dei panettoni di ottobre”)

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Ogni anno ci provo e ogni anno mi battono sul tempo! Non riesco mai ad essere il primo a introdurre le feste natalizie. La prossima volta comincio a pensarci a ferragosto…

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Anche quest’anno infatti il 10 ottobre ho notato, in un supermercato della mia zona, una montagna di panettoni con carta natalizia in bella vista a metà della corsia centrale.

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E ho pensato: ”…è già Natale!”.

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Il mio cervello non ce l’ha fatta a reagire con la ragione in tempo. Alla vista di quelle forme e di quella carta colorata, la parte emozionale, come sempre, ha prevalso e quella dolce, carezzevole, elettrizzante sensazione di festa natalizia ha invaso il mio corpo in un istante. Chiaro che dopo pochi secondi la parte razionale si è accorta dell’incongruenza e la domanda è sorta, anche quella spontanea: “…ma non sarà un po’ presto?”.

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L’intento a prima vista è puramente commerciale ma se ci pensiamo, qualche anno fa, questa anticipazione commerciale del tempo di festa sarebbe veramente apparsa ridicola e fuori luogo generando nella mente dei consumatori una reazione negativa e di repulsione verso quel tipo di offerta. Oggi non è così. L’offerta è sempre la stessa: fuori tempo, in maniera imbarazzante, ma viene accolta e accettata in modo differente. Perché?

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Ultimamente ho letto che uno dei beni più scarsi e quindi più preziosi del nostro tempo non è il petrolio, l’oro o i diamanti ma è il TEMPO.

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Non conosco una persona che non ne percepisca la scarsità. Allunghiamo le giornate, miglioriamo le prestazioni, aumentiamo a dismisura la nostra efficienza ma il tempo è sempre poco. Il bello (o il brutto) è che non lo sappiamo prima ma lo scopriamo sempre dopo, cioè quando ci accorgiamo che qualcosa ci è sfuggito perché non abbiamo avuto il tempo di considerarlo. La sensazione è bruttissima. Come quando si viaggia in auto e qualcuno ci indica con entusismo qualcosa che non facciamo in tempo a vedere anche noi. La sensazione è di mancanza totale. Anche se alla fine quello che dovevamo vedere non era poi cosi interessante, la sensazione è di esserci persi qualcosa che non tornerà più. E allora che fare?

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Una soluzione potrebbe essere quella di allungare il tempo prima che qualcosa accada. Vogliamo essere avvertiti con largo anticipo. Vogliamo arrivare preparati. Perchè se acquistiamo consapevolezza di una cosa, avremo più tempo per godercela prima o poi. È a questo che servono i “Panettoni di ottobre”, a ricordarci che tra un po’ di tempo inizierà il periodo di festa. È il primo avviso bonario, a cui seguiranno il secondo e il terzo richiamo, fino all’allerta urgente della vigilia di Natale.

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Acquistiamo tempo, anche a costo di snaturare un po’ la tradizione. Nessuno ne soffrirà più di tanto. L’importante è che riusciamo a trarne qualche beneficio per noi e per le persone che ci stanno vicino. In modo da non arrivare a gennaio a chiederci: “…ma quando arriva Natale?”.

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