Mese: Giugno 2020

DOTTORE MI DIA UN CONSIGLIO

mia dia un consiglio - il blog del dottormic -

“Dottore mi dia un consiglio…”Per molto tempo questa domanda, in tutte le sue versioni e varianti, è stata una delle domande chiave della nostra professione. I pazienti vengono da noi con un problema e si aspettano di avere una soluzione o consigli utili per stare meglio. Loro basano tutto sulla fiducia che ripongono nel professionista che hanno davanti e noi basiamo la nostra risposta sulla conoscenza e sulla responsabilità. Quest’ultima, la responsabilità è una caratteristica individuale che varia da persona a persona e da studio a studio. La storia di uno studio racconta la sua capacità di mostrarsi responsabile in tutti i momenti della sua esistenza.La nostra responsabilità sta nel poter dire: noi ci siamo e ci saremo fino a quando le nostre energie ce lo permetteranno con la precisa volontà di non abbandonare mai i nostri pazienti.Sembra una cosa scontata, la responsabilità, quando si parla di salute ma le recenti notizie di cronaca, che vedono alcune società del mondo dentistico chiudere creando non pochi problemi ai pazienti che si erano rivolti con fiducia a questi centri, lasciano qualche perplessità.

UNA RESPONSABILITÀ IN PIÙ

responsabilità in più - il blog del dottormic -

Molti di voi in questo periodo hanno dovuto saltare la seduta di igiene. Bloccati in casa per mesi e con lo studio chiuso per le prestazioni ordinarie è stato impossibile accedere alle normali sedute di pulizia, anche quelle programmate da tempo.Adesso una cosa è fondamentale: ricominciare. Dobbiamo riprendere e dobbiamo farlo al più presto senza pensare di avere semplicemente “saltato un giro”. Molti pazienti infatti stanno seguendo un programma ben definito e stabilito insieme al loro igienista e la cadenza degli appuntamenti ha un ruolo fondamentale nella riuscita di questo programma che ha come scopo quello di non fare ammalare. Ci sono denti, vecchi e nuovi lavori, impianti, gengive e tante altre cose che hanno bisogno di un controllo costante per non rischiare di trovarsi davanti a brutte sorprese. Quindi bisogna riprogrammare le sedute e non saltarle a piè pari il turno. N.O.I. stiamo cercando di riorganizzare il tempo della nostra agenda, soprattutto quella di igiene e delle urgenze per venire incontro alle esigenze di tutti.I posti sono sempre quelli e gli orari purtroppo non sono infiniti ma siamo fermamente

FARE FINTA CHE NULLA SIA SUCCESSO (PARTE II)

fare finta che nulla sia successo - il blog del dottormic -

Dallo scorso articolo:”In questo periodo in studio, una volta capita l’importanza del nostro lavoro, abbiamo deciso di non chiudere mai e di garantire sempre il nostro servizio e allo stesso tempo abbiamo dovuto fare una scelta impedendo che le persone più fragili dello studio continuassero a frequentarlo, favorendo il lavoro di chi era più adatto a svolgerlo e che si è impegnato di più anche per sostituire chi non poteva esserci.“ E abbiamo lavorato seguendo regole nuove ma allo stesso tempo antiche come il mondo che conoscevamo con ancora maggiore attenzione a tutte quelle buone pratiche legate alla disinfezione degli ambienti e alla selezione di chi potesse frequentare lo studio senza pericolo rimandando le cure per chi non poteva essere accolto in sicurezza cercando comunque di offrire un aiuto. E poi abbiamo monitorato la situazione, abbiamo fermato i lavoratori che non potevano essere ammessi al lavoro e li abbiamo riaccolti quando è stato possibile. Abbiamo anche formato e allineato tutte le persone alle nuove regole in modo da remare tutti dalla stessa parte. Abbiamo preso grande consapevolezza di quello che

FARE FINTA CHE NULLA SIA SUCCESSO (PARTE I)

fare finta che nulla sia successo - il blog del dottormic -

C’è un grande pericolo che rischiamo di correre in questo momento. Il grande nemico in questo periodo è la voglia di fare finta che nulla sia successo. Comincio a sentire persone convinte che tutto sia finito e che ormai il virus sia scomparso e che sia un bene tornare alla normalità precedente alla pandemia. Purtroppo non è così. Il virus esiste ancora, è presente anche se indebolito, come tutti i virus nella popolazione, fa il suo lavoro, sopravvive e aspetta il momento migliore per ricominciare a replicarsi. Tuttavia non mi interessa scrivere l’ennesima considerazione pseudoscientifica sull’argomento. Non sono ovviamente un virologo e non voglio sostituirmi al lavoro di altri più titolati. Il mondo è cambiato e non possiamo nasconderlo. Scoprirsi deboli e indifesi di fronte a un pericolo mai così condiviso da tutti è stata un’esperienza che non può che rimanere scritta in modo indelebile nelle nostre coscienze. Certo possiamo nasconderlo perfino a noi stessi, ma sarebbe un errore. La domanda semplice che voglio fare è: cosa ci guadagniamo a fare finta che nulla sia successo? A questa domanda io