Categoria: Gestione Tempo

Il 2 giugno, festa della…

2 giugno festa della - il blog del dottormic -

Oggi è festa e tutti dicono che non sanno bene di che festa si tratti. Poi mi dicono: ah sì, è la festa della Repubblica! E giù con una serie di critiche e lamentele e considerazioni, rimproveri, opinioni, giudizi, appunti. “Chi sono io per giudicare” ha detto il Papa e, se tanto mi dà tanto, chi sono io per giudicare il Papa che non giudica? In sostanza oggi è festa e io mi prendo la festa. In Studio ci aspetta un mese complicato, abbiamo deciso di curarci delle persone sane o meglio di evitare che le persone sane si ammalino. Oggi festeggiamo e da lunedì si fa sul serio. Non chiuderemo più, nemmeno ad agosto. Perché se crediamo che i nostri pazienti si debbano fidare di N.O.I. allora non possiamo lasciarli soli. Ci saremo come sempre per tutto il periodo estivo. In certi momenti con orario differente ma ci saremo sempre. Promesso. Ne approfitto per ringraziare pubblicamente tutte le persone che si sono confrontate, hanno condiviso le loro esigenze e si sono accordate per permettere a tutti di prendersi un

E la memoria?

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Oggi ho notato una cosa. Ascolto la stessa radio tutti i giorni al lavoro da almeno 5 anni. Lo stesso programma che parla di salute, tutti i giorni. Ovviamente non si può pensare che per così tanto tempo vengano trovati dei nuovi argomenti. E infatti ogni tanto, ciclicamente, vengono riproposti e ridiscussi dei temi che sono già stati affrontati in passato. Sono pochi quelli che se ne ricordano, bisogna essere assidui frequentatori di una trasmissione, di un blog, di un sito facebook per accorgersi che a volte vengono riproposti dei temi già affrontati in precedenza. La memoria non viene rinnovata perché non c’è la necessità di ricordare. Oltre a questo, nello stesso periodo, mi sono accorto di come possa essere complesso andare su un social come Facebook e richiamare post molto datati che risalgono a qualche anno prima. Probabilmente è ritenuta una cosa inutile. I contenuti dei social tendono ad invecchiare e ad avere vita breve. Spariscono oppure diventano obsoleti in breve tempo, sovrastati da tonnellate, virtuali, di altri contenuti. E la memoria? Chi tiene la memoria storica di una

E’ Legale?

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Oggi vorrei tornare a parlare del tempo. L’ho già fatto in passato essendo un argomento che mi sta particolarmente a cuore. Lo scorso week-end è entrata in vigore l’ora legale, poco male, con i nuovi telefonini che si aggiornano automaticamente, neanche me ne accorgo più. Eppure quell’ora pesa sempre, sia quando viene persa, sia quando viene guadagnata. I primissimi giorni si percepisce chiaramente lo stacco tra come ci si sente e l’orario che si legge sui vari dispositivi; è strano, ci si sente stanchi quando bisognerebbe essere riposati, ci si sente svegli quando bisognerebbe andare al letto a riposare. Ci aspettiamo il buio e vediamo la luce e al contrario ci aspettiamo la luce quando è ancora buio. Quello che mi viene da pensare è quanto sia importante un’ora. A volte sottovalutiamo l’importanza del tempo “guadagnato”, di quanto sia importante la sua gestione perché sia anche tempo di qualità. Viviamo in un momento in cui la percezione del tempo è diventata una delle nuove scarsità e, di conseguenza, non se ne ha mai abbastanza. Inseriamo tutte le nostre azioni, tutto

Tecnologia e Libertà

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Quando i nostri antenati hanno scoperto il fuoco, saranno stati veramente consapevoli di cosa avevano scoperto? E la ruota? Si dice che il concetto di ruota esistesse molti anni prima del suo reale utilizzo come strumento per facilitare lo spostamento di oggetti da un punto ad un altro. Oggi abbiamo la tecnologia. Si ma che cos’è la tecnologia. Tanti ne parlano a priori, senza avere realmente capito qual è o potrebbe essere la sua reale applicazione o che conseguenze potrebbe avere su di noi. Da sempre, a cominciare dal fuoco, la tecnologia ci ha sempre costretti a misurarci non direttamente con essa ma con noi stessi. Il mutamento tecnologico al quale assistiamo non è distinto dal genere umano che lo ha provocato ma ad esso è direttamente connesso. Il mutamento tecnologico è prima di tutto un mutamento antropologico. È così che la tecnologia ci consente oggi di scoprire nuovi modi di fare, nuove abitudini, nuovi comportamenti che derivano dall’attivazione di aree differenti della mente fino ad ora sottoutilizzate o non utilizzate affatto. Paradossalmente le macchine che si parlano tra loro,

Mantenere

Mantenere… - il blog del dottormic -

Pochi giorni fa ho comprato una lavatrice e, nella scelta del tipo di elettrodomestico e del negozio presso cui fare l’acquisto, ha avuto un peso determinante la valutazione del servizio di assistenza post vendita. Sicuramente l’oggetto in questione è stato valutato nelle sue funzionalità di base e nella possibilità di risolvere una serie di problemi inerenti al lavaggio degli indumenti.\r\nQuanta energia mi fa risparmiare? Quanto tempo? Con che efficacia? Considerando questi aspetti ho potuto fare una selezione anche se, devo ammettere, che le differenze tra una marca e l’altra erano davvero sottili e a volte praticamente inesistenti. Qualcuno ha cercato di puntare di più sul design, qualcuno sulla solidità, qualcuno sul prezzo. Tuttavia, a conti fatti, la vittoria è andata alla omologazione, una lavatrice è una lavatrice e si può fare abbastanza poco per uscire dal mucchio della competizione.\r\n\r\nDiversa invece è la questione se la affrontiamo da un punto di vista meno evidente e cioè quello della assistenza al cliente durante e in seguito alla vendita. In quel caso la scelta si fa più ampia e le differenze cominciano ad

Multit…siamo sicuri?

Multi…siamo sicuri? - il blog del dottormic -

A volte sento qualche assistente o segretaria o collega che, essendo donna, dice di essere in grado di lavorare in modalità multitasking; ovvero afferma di essere in grado di poter fare più cose nello stesso tempo.\r\nHo letto da molte parti e ho frequentato corsi di gestione personale dove ho imparato che nessuno di noi può lavorare in questa modalità.\r\nPossiamo parlarne!\r\nSpesso si tratta di una nostra percezione. Pensiamo di poter lavorare portando avanti due, tre o quattro compiti contemporaneamente  e sicuramente possiamo anche farlo o avere l’impressione di farlo nel lato pratico.\r\nTuttavia, dal momento che l’energia a nostra disposizione è finita (nel senso che non è infinita), possiamo essere certi che, nel momento in cui portiamo avanti più compiti nello stesso momento,  non riusciremo a dedicare il massimo dell’energia possibile ad ogni singolo compito ma saremo costretti a distribuire l’energia che abbiamo a disposizione .\r\n\r\nOra la mia domanda è questa: siamo sicuri di voler affrontare dei compiti sapendo dall’inizio che non riusciremo a dedicare loro il 100% dell’energia? E di conseguenza, siamo sicuri che riusciremo a ripartire in modo adeguato tutte le forze?\r\n

Rendere Utile

Rendere Utile - il blog del dottormic -

Abbiamo deciso di produrre un foglio per informare le persone, per condividere gli argomenti che ci sembrano più importanti, per permettere anche a chi non utilizza internet, di avere accesso a informazioni fondamentali per la propria salute. In definitiva abbiamo pensato di fare qualcosa di utile o meglio, abbiamo deciso di mettere a disposizione uno strumento che chiunque potesse utilizzare.\r\n\r\nNon qualcosa di fine a sé stesso ma qualcosa che le persone potessero decidere di rendere utile, in modo attivo. Non serve a nulla stampare questo foglio e lasciarlo nei nostri archivi, cosi come non serve a nulla che le persone lo prendano e lo abbandonino in fondo ad un cassetto. Ognuno di voi potrà decidere di rendere utili le informazioni che contiene.\r\nQuesta vorrei che fosse la vera differenza rispetto a mille informazioni che ci vengono somministrate ogni giorno: ci sono strumenti che usiamo, che sono nati con uno scopo ben preciso e che adoperiamo per renderci la vita più semplice, quasi senza bisogno di pensarci e senza sforzo ulteriore. Ci sono invece altri oggetti o dispositivi o informazioni, come questo foglio, che

Questa volta lo faccio davvero

Questa volta lo faccio davvero - il blog del dottormic -

Finalmente il grande rientro, almeno per me. C’è chi, in ferie, è già stato, chi lo è ancora, chi deve ancora partire e chi alla fine non partirà. Io penso solo al fatto che questa è la prima settimana di lavoro in studio e sarà un po’ traumatica. Come sempre, come per tutti. Ho letto in qualche libro e, ultimamente, anche in alcuni post su Facebook, che chi considera il proprio lavoro come un’attività piacevole, divertente e piena di stimoli positivi, non si annoierà mai e in definitiva potrà sentirsi sempre in vacanza. Io non sono così d’accordo con questa affermazione, per vari motivi.\r\n Per anni, abitando in un luogo dove il lavoro è sacro e dove le persone vengono “misurate”, a volte esclusivamente, con il metro della loro capacità lavorativa o produttiva, ho pensato, o mi è stato insegnato, che le vacanze bisognava meritarsele, che in vacanza ci devi arrivare dopo aver acquisito la consapevolezza di avere dato tutto, fino all’ultima goccia di energia alla tua attività lavorativa. Recentemente ho letto, nell’ultimo libro di Vitaliano Trevisan, come il lavoro,

Lontano da casa, lontano dallo studio

Lontano da casa. Lontano dallo studio. - il blog del dottormic -

Sono lontano da casa, ancora. Sono sul lago di Garda per partecipare ad un incontro con colleghi molto esperti nel campo delle scansioni digitali. Quest’anno sono state davvero tante le occasioni nelle quali sono stato assente, giustificato, dallo studio. Ci sono stati tanti congressi ai quali ho partecipato sia come relatore che come uditore.\r\n\r\nC’è youniquePro, la società che abbiamo realizzato e che si occupa di educazione d’impresa in odontoiatria e poi ci sono tante occasioni in cui è utile e necessario condividere quello che facciamo in studio.\r\n\r\nLa cosa interessante è che, dopo tanti anni, scopro che, anche senza di me, lo studio va avanti lo stesso e prosegue nell’erogazione dei suoi servizi riuscendo a garantire un costante livello di qualità delle prestazioni. A volte torno e trovo dei problemi già risolti senza che io abbia dovuto impegnarmi per trovare una soluzione.\r\n\r\nQuesto porta a due considerazioni.\r\n\r\nLa prima riguarda il fatto che, le persone che stanno in studio, sono perfettamente in grado di gestire le situazioni che si vengono a creare di volta in volta. Sono in grado di utilizzare nel modo

Dedicare del tempo a noi stessi

Dedicare del tempo a noi stessi - il blog del dottormic -

A volte sembra impossibile prendere del tempo per stare con noi stessi. Siamo così abituati a non averne che, quando capita, non siamo organizzati e ci sembra di non sapere cosa fare. Come ho già detto in un altro articolo, il tempo sembra essere una delle risorse più scarse della nostra epoca. Prima o poi, sappiamo, che riusciremo a ricavare energia da fonti inesauribili e pulite e allora la maggior parte dei nostri problemi troverà una soluzione ma la gestione del tempo e la sua mancanza relativa, rimarrà sempre una questione aperta. Dobbiamo imparare fin da ora quindi a guadagnare e a spendere il tempo in modo da conservarne un po’, per prenderci cura di noi stessi, per considerare aspetti della nostra vita che altrimenti tenderemmo a trascurare.\r\n Un aspetto è quello della salute. \r\n Quante volte rimandiamo visite o trattamenti per il solo fatto di non avere il tempo necessario per affrontarli? Certo, a volte, è una scusa, ma cosa si nasconde dietro quella scusa? Forse, io penso, l’incapacità di riservare dell’attenzione a noi stessi, di avere come unico