Quando i nostri antenati hanno scoperto il fuoco, saranno stati veramente consapevoli di cosa avevano scoperto? E la ruota? Si dice che il concetto di ruota esistesse molti anni prima del suo reale utilizzo come strumento per facilitare lo spostamento di oggetti da un punto ad un altro.
Oggi abbiamo la tecnologia. Si ma che cos’è la tecnologia. Tanti ne parlano a priori, senza avere realmente capito qual è o potrebbe essere la sua reale applicazione o che conseguenze potrebbe avere su di noi. Da sempre, a cominciare dal fuoco, la tecnologia ci ha sempre costretti a misurarci non direttamente con essa ma con noi stessi. Il mutamento tecnologico al quale assistiamo non è distinto dal genere umano che lo ha provocato ma ad esso è direttamente connesso. Il mutamento tecnologico è prima di tutto un mutamento antropologico.
È così che la tecnologia ci consente oggi di scoprire nuovi modi di fare, nuove abitudini, nuovi comportamenti che derivano dall’attivazione di aree differenti della mente fino ad ora sottoutilizzate o non utilizzate affatto. Paradossalmente le macchine che si parlano tra loro, connesse e intelligenti, ci stanno consentendo di ripensare proprio a N.O.I. stessi, alla nostra identità. Grazie alla tecnologia e al sistema che noi abbiamo creato e che lavora per noi in molti aspetti della nostra esistenza, possiamo compiere scelte differenti, stabilire nuove priorità, nuovi modi di pensare, soprattutto grazie alle nuove forme di percezione e di conoscenza della realtà che la stessa tecnologia ci offre.
Nel momento stesso in cui le macchine tecnologiche ci liberano da incombenze quotidiane di ogni genere, dobbiamo cominciare a pensare che sia nostro dovere capire come utilizzare al meglio il nostro tempo per migliorare le nostre esistenze. La tecnologia quindi non migliora in modo diretto e semplice la nostra vita ma ci serve su un piatto d’argento la possibilità di farlo. Buttala via…