E la memoria?

e la memoria - il blog del dottormic -

Oggi ho notato una cosa. Ascolto la stessa radio tutti i giorni al lavoro da almeno 5 anni. Lo stesso programma che parla di salute, tutti i giorni. Ovviamente non si può pensare che per così tanto tempo vengano trovati dei nuovi argomenti. E infatti ogni tanto, ciclicamente, vengono riproposti e ridiscussi dei temi che sono già stati affrontati in passato. Sono pochi quelli che se ne ricordano, bisogna essere assidui frequentatori di una trasmissione, di un blog, di un sito facebook per accorgersi che a volte vengono riproposti dei temi già affrontati in precedenza.
La memoria non viene rinnovata perché non c’è la necessità di ricordare.

Oltre a questo, nello stesso periodo, mi sono accorto di come possa essere complesso andare su un social come Facebook e richiamare post molto datati che risalgono a qualche anno prima. Probabilmente è ritenuta una cosa inutile. I contenuti dei social tendono ad invecchiare e ad avere vita breve. Spariscono oppure diventano obsoleti in breve tempo, sovrastati da tonnellate, virtuali, di altri contenuti.

E la memoria? Chi tiene la memoria storica di una persona, di un gruppo, di più persone, di iniziative particolari? Non abbiamo il tempo di leggere tutto quello che è stato pubblicato oggi, figurarsi se ci mettiamo a leggere qualcosa pubblicato tre anni fa!
E così la memoria si perde. È vero, ogni tanto torna a galla, qualcuno ripesca quel post, persino Facebook oggi lo fa in modo automatico. Ma sono frammenti, scampoli di vita che nulla hanno a che fare con la completezza della narrazione di una storia.

E così la memoria si perde. Si perdono i ricordi di chi c’era, si perde la possibilità di vivere una storia attraverso il racconto dei protagonisti, si perde la possibilità di appassionarsi alle vicende di qualcuno, si perde la possibilità di diventare speciali per qualcun altro. Forse è una cosa triste ma io non la penso mai in questi termini di giudizio.
Sicuramente è una cosa diversa che mi fa riflettere e mi fa pensare che se non potrò più vivere immerso nella memoria di altre persone e di altre storie, dovrò cercare di vivere il presente con ancora più energia ed entusiasmo. E poi chissà se me lo ricorderò.

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