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MA POSSIBILE CHE DEVO PARLARE ANCORA DI CARIE?

ancora carie - il blog del dottormic -

Sì lo devo fare. Lo devo fare fino a quando vedrò questo tipo di malattia nella mia pratica quotidiana. Perché ci sono ancora due certezze nel mio lavoro. La prima è che la carie è una malattia. Non è un buco in un dente che può essere riparato come un semplice danno ma è una malattia sostenuta da batteri che, in condizioni favorevoli (favorevoli per i batteri ma molto sfavorevoli per la persona ammalata), distruggono lo smalto del dente, penetrano nello stesso causando colore fino alla potenziale perdita. La seconda certezza deriva dal fatto che è una malattia ancora molto presente nella popolazione e, cosa ancora più grave, è presente nella bocca di pazienti giovani e giovanissimi. La carie si può curare, ormai lo sanno anche i muri. Ma questo non basta o meglio non è il punto fondamentale. Tutti sono capaci di curare una carie una volta che si è formata. Alla fine si tratta di pulire bene il buco nel dente e riempirlo con un materiale che avrà le sembianze del dente intatto. Il punto però è che

La nuova chiusura del sabato

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Per anni lo studio Rossini è stato aperto il sabato. Per essere precisi per quasi 20 anni siamo stati aperti dal lunedì mattina alle 8 fino al sabato pomeriggio. Questo per quasi 300 giorni l’anno. È stato un grande sforzo e un grande impegno di tutte le persone dello studio. Impegno portato avanti grazie alla volontà di dare un servizio completo a tutti i nostri pazienti. In questi anni molte cose sono cambiate, il mondo è cambiato. Nel tempo sono nate nuove sfide e nuove esigenze. Venire incontro ai bisogni dei pazienti in termini di tempo a loro dedicato è sempre stata una priorità e sempre lo sarà. Abbiamo deciso di offrire tutti i nostri servizi durante l’intero arco della giornata. Questo significa orario continuato che in pratica corrisponde ad accendere le luci alle otto del mattino per spegnerle dodici ore più tardi alle otto di sera. Per poter erogare un servizio di tale portata è necessaria una grande quantità di energia e un grande impegno da parte di tutti: medici, assistenti e segretarie. Questo impegno è da sempre uno

FELICI COME UNA PASQUA

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Buona Pasqua! Auguri a tutti in questo periodo tradizionalmente dedicato alla pace, alla riflessione sulla tradizione. La Pasqua è la festa per antonomasia per i cristiani. La vera festa che celebra la sconfitta del male e la vittoria sulla morte. Festa più importante di tutte, più importante del Natale che sempre più viene sotterrato sotto la sua immagine consumistica. A Pasqua non è obbligatorio scambiarsi i regali e ci si può godere di più la semplice festa, la semplice voglia di stare insieme, di tornare in famiglia e di programmare la prima vera scampagnata di primavera approfittando del lunedì di festa. Proprio in questi giorni, mentre pensavo a questo periodo, mi è venuta in mente una espressione che mi piace moltissimo. Non si usa solo a Pasqua ma da questa festa trae la sua ispirazione. Si dice infatti: essere felici come una Pasqua. Negli ultimi tempi sento tante persone lamentarsi di tutto e di tutti senza lasciare lo spazio per potersi nemmeno ricordare di un modo di dire così bello. In studio cerchiamo di rendere felici, nel nostro piccolo, le

Plastic Challenge

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È arrivato il momento del Plastic Challenge! È stato il dottor Matteo a scatenare tutto. Ha cominciato a parlare della possibilità di eliminare la plastica da alcune procedure di studio e ha scoperto che una delle maggiori fonti di produzione di questo materiale era costituita, udite, udite, dai bicchierini del caffè usati in abbondanza durante le pause in studio. Sembra incredibile ma è stato calcolato un utilizzo annuale di migliaia di questi bicchierini che, inevitabilmente, andrebbero ad ingrossare la mole di materiale che ogni giorno deve essere trattata e smaltita. Sappiamo bene che la plastica non si può distruggere ma si può solo trasformare in qualcosa di differente e comunque potenzialmente inquinante. Grazie a queste premesse è stato preso l’impegno di ridurre l’utilizzo dei famigerati bicchierini durante la giornata in favore di più ecologiche tazzine in altro materiale riutilizzabile. Questo è un piccolo passo utile ma è solo il primo piccolo passo al quale abbiamo subito deciso di farne seguire altri. L’iniziativa più importante in questo senso è costituita dalla decisione di farci aiutare da tutti istituendo il Plastic Challenge

Splendente primavera – seconda parte

splendente primavera - il blog del dottormic -

Dal precedente articolo: “Succede così che quel piccolo fastidio, quel dolorino sordo che abbiamo accusato in bocca nei mesi precedenti a cui non abbiamo voluto prestare attenzione, adesso ci diventa insopportabile e vogliamo fare qualcosa. ” Non possiamo rinascere con un problema, dobbiamo risolverlo e, proprio in questo periodo, la primavera, siamo più disposti a farlo. N.O.I., che sappiamo come funzionano le modalità per conservare e rinnovare la propria salute, siamo qui pronti ad accogliervi, soprattutto in questo periodo. Sappiamo come, nel rispetto delle nostre regole, sia possibile tornare a sorridere progettando in modo consapevole la propria salute e il suo mantenimento nel tempo. La nostra campagna Vogliamoci bene è stata creata apposta per permettere a tutti i dottori e igienisti dello studio di accogliere non solo i nuovi pazienti ma anche quelli che pazienti lo sono già e hanno finalmente deciso di progettare la propria salute. Basta una semplice visita in cui si potrà parlare di come si può accedere in maniera personalizzata alle cure e alla prevenzione, un momento in cui si potrà sperimentare come ottenere il proprio

Posso chiedere ad un altro medico? -TERZA PARTE-

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Negli scorsi articoli ho parlato del “secondo parere”, ovvero il fatto di chiedere ad un secondo medico un consiglio, un’opinione, un parere appunto, riguardo la diagnosi effettuata dal “primo” dottore. E dopo aver spiegato che tutto questo non è un atteggiamento di mancanza di fiducia nei confronti del primo medico, e dopo aver elencato anche quali sono le 3 regole fondamentali che dovrebbero governare questa situazione, vi vorrei dare qualche suggerimento in più. Di seguito trovate una serie di domande utili da fare al primo e al secondo medico: Perché questo trattamento è necessario? Quali sono i benefici attesi e quali i rischi potenziali? Cosa potrebbe capitare (e con quale probabilità) se questo trattamento non fosse eseguito? Esistono uno o più trattamenti alternativi? Se sì, quali sono i rischi e i benefici in rapporto a quello proposto? Il trattamento è scientificamente fondato? Al mio posto lei si sottoporrebbe al medesimo trattamento? Lo proporrebbe ai suoi familiari? Se no, per quale motivo? A questo punto, dopo ben 3 articoli dedicati all’argomento, spero di aver chiarito il concetto fondamentale:  il secondo parere dovrebbe

Posso chiedere ad un altro medico? -SECONDA PARTE-

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Dall’articolo precedente:“Stiamo parlando del “secondo parere”, un’opinione supplementare chiesta a un altro medico. Il secondo parere non è un atto di sfiducia verso il medico, ma un aiuto per il paziente per migliorare il suo grado di informazione e la sua capacità di prendere una decisione in modo consapevole. Nel caso si volesse intraprendere questa procedura, potrebbe essere utile avere chiaro cosa si intende chiedere al secondo medico, ovviamente avendo presente ciò che è stato chiesto al primo.” C’è una cosa che voglio precisare: ci dovrebbero essere 3 regole che governano questa situazione: Nel momento in cui il paziente decide di chiedere un parere ad un altro medico, il primo professionista non dovrebbe in alcun modo sentirsi a disagio o addirittura offeso. Se un medico è sicuro di avere scelto la giusta terapia per il paziente dovrebbe essere tranquillo nel momento in cui ad un altro medico venisse sottoposto lo stesso caso. Si tratta di una conferma di ciò che si è deciso o di avere la possibilità di recepire alcuni suggerimenti utili. Il paziente non dovrebbe utilizzare il secondo parere

La domanda è: posso chiedere ad un altro medico? (mi è utile?)

il secondo parere - il blog del dottormic -

Stiamo parlando del “secondo parere” che è un’opinione supplementare chiesta a un altro medico. Per fare un esempio, parliamo di secondo parere quando si chiede ad un medico A, se sia il caso di togliere un dente come proposto dal medico B. Uno potrebbe chiedersi perché mai dovrebbe chiedere ad un altro medico. La risposta sta nel fatto che questo potrebbe servire a migliorare l’informazione del paziente affinché possa decidere più consapevolmente se deve o no sottoporsi a una prestazione sanitaria (di regola chirurgia) oppure se è meglio attendere. Chiedere è utile in certi casi proprio perché la scienza medica non è una scienza esatta. Infatti per la stessa malattia ci possono essere diversi modi di cura, quindi non tutti i medici valutano allo stesso modo le “indicazioni” (i motivi) per consigliare una certa terapia. Attenzione: il secondo parere non è un atto di sfiducia verso il medico, ma un aiuto per il paziente per migliorare il suo grado di informazione e la sua capacità di prendere una decisione in modo consapevole. Affrontare in modo informato e convinto un trattamento

Insistere e Desistere

insisteredesistere-ilblogdeldottormic-

Pensiamo spesso al fatto che arrivano in studio, ogni giorno, pazienti nuovi ai quali è necessario spiegare la nostra filosofia di cura. Presentiamo i nostri percorsi relativi alla prevenzione e all’importanza della programmazione per la salute della bocca e non solo. Ci permettiamo di insistere su questo argomento convinti di lavorare per migliorare la qualità della vita dei nostri pazienti. Il rischio a volte può essere quello di trascurare chi è già pazienti da anni, dando per scontato che perseguano lo scopo della salute in modo continuato e senza indecisioni. Questo può essere un grosso errore. Se è vero che ci permettiamo di insistere non dobbiamo permettere che ci sia chi pensa di desistere. Queste due parole sono sorelle, una il contrario dell’altra. Dove insistere significa ribadire la necessità di perseverare, al contrario desistere potrebbe essere un fermarsi che porta il segno della rinuncia. Percepisco chiaramente a volte nei trattamenti complessi o nelle situazioni in cui la cura si protrae per lungo tempo il pericolo dell’allentamento di tensione, dell’abbandono dei propositi, a volte con sollievo, anche quando viene fatto a

NON SCHERZIAMO! PARTE 2

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Dal precedente articolo:“Oggi, una legge che riteniamo non coerente se non assolutamente non corretta, permette ai nostri pazienti grazie a convenzioni stipulate principalmente sul luogo di lavoro, di accedere a cure a bassissimo prezzo presso strutture convenzionate. Vi dico subito che N.O.I. non siamo quel tipo di studi.” Sappiamo lo sforzo di tempo e tecnologico che occorre per fornire una prestazione come l’igiene orale che sembra solo una semplice pulizia ma che, in realtà, è un momento importantissimo per la salute dove vengono messe le basi per poter mantenere a lungo lo stato di benessere generale. Questo tipo di prestazione NON può essere fornito ad un prezzo che io posso solo definire ridicolo. Possiamo risparmiare rinunciando a qualcosa ogni tanto, possiamo evitare gli sprechi e fare economia in svariati modi ma non possiamo farlo a scapito della salute nostra e dei nostri cari. Utilizzo questo primo articolo dell’anno per chiarire la mia posizione su questo genere di prestazioni e di guerra del prezzo che non farà altro che rovinare la qualità generale delle prestazioni verso i nostri pazienti. Dopo 20