È iniziato il campionato di calcio. Per molti una vera sfortuna da evitare, per molti altri una grande passione. Per me, un modo per passare una mezza giornata con mio papà e mio figlio insieme allo stadio a tifare per la stessa squadra per cui tifava mio padre 50 anni fa.
Quest’anno però, dopo l’ennesimo cambio di allenatore, di dirigenza, di preparatore atletico, di manager, di svariati giocatori la squadra fa fatica a decollare. Ci sono le idee ma non sono ancora amalgamate in uno stile di gioco unico. I risultati si vedono. Ho pensato che per la maggior parte delle squadre sia così. Ogni anno, o quasi, si cambia un po’ tutto, si ricomincia cercando di costruire una squadra che possa raggiungere gli obbiettivi minimi che appunto vengono denominati obbiettivi di stagione. Allora ho pensato che anche io in studio ho una squadra e, ovviamente, abbiamo degli obbiettivi che vogliamo raggiungere.
È pur vero che anche a N.O.I. ogni tanto capita di dover cambiare qualcosa. Succede che qualcuno se ne vada e arrivi qualcun altro, magari per un periodo limitato nel tempo, magari per sempre ma mi sono reso conto che di anno in anno il cammino viene percorso dalla stessa squadra che ha avuto il tempo di imparare a lavorare insieme, che si conosce, che discute e affronta i problemi cercando di risolverli nel migliore dei modi, sempre imparando qualcosa di diverso e utile.
Una squadra che condivide e vive lo stesso sogno, che ha scritto e segue la stessa costituzione. Una squadra che non cambia da anni e che da tanti anni ha una sua tifoseria fedele e responsabile: i nostri pazienti, che magari non hanno un abbonamento per la tribuna ma che non perdono un appuntamento nemmeno quando piove e che ci stimolano ogni anno a fare meglio per ottenere risultati sempre più straordinari.
Siamo veramente fortunati…