Sorrisi e Volti

Sorrisi e Volti - il blog del dottormic -

Qualche tempo fa, durante uno dei nostri meeting con i pazienti, abbiamo progettato e realizzato un piccolo esperimento sociale ed artistico. Abbiamo invitato un gruppo di appassionati di fotografia istantanea analogica, in pratica fotografi e artisti che usano le vecchie macchine analogiche Polaroid. A questi appassionati abbiamo chiesto di pensare a delle opere, con le loro macchine fotografiche, che avessero come tema l’erosione, essendo proprio questo l’argomento della giornata organizzata con i pazienti.\r\n Parallelamente a questo progetto, durante la manifestazione, abbiamo realizzato degli scatti fotografici istantanei del sorriso di alcuni pazienti. A questo punto, le persone intervenute, potevano scegliere uno di questi sorrisi istantanei, metterlo davanti alla propria bocca e farsi fotografare a propria volta. Ne è uscita una galleria di ritratti immediati di incredibile interesse che ha suscitato una serie molto appassionante di domande alle quali nel tempo abbiamo cercato di dare una risposta. Avete mai pensato di cambiare il vostro sorriso con un clic? Con la fotografia istantanea si può fare, è possibile anche nella realtà? Siamo talmente bombardati da messaggi che mirano a semplificare le cose e a

Invenzione e Applicazione

Invenzione e Applicazione - il blog del dottormic -

È difficile per noi dentisti parlare di digitale. Ormai da anni in studio utilizziamo questa tecnologia che offre un valido aiuto per tutte le discipline che ogni giorno vengono praticate.\r\nEppure c’è sempre qualcuno che storce il naso di fronte a questo utilizzo della tecnologia che ad alcuni appare a volte sfrontato. Mi sono chiesto il perché di tanta diffidenza e reticenza e poi, leggendo alcune pagine di un filosofo contemporaneo, ho fatto una piccola (o grande) scoperta che, come tutte le scoperte, una volta detta è sembrata più banale di quello che sembrava all’inizio.\r\n L’applicazione non discende necessariamente dall’invenzione. \r\n A parte l’imbarazzante verità che sta dietro a questa frase; basti pensare al fatto che almeno trent’anni dopo che l’uomo è sbarcato sulla luna, un anonimo personaggio ha applicato una delle più grandi invenzioni fatte dall’uomo, la ruota, alle valigie trasportate a fatica per decine di anni dalle braccia e dalle spalle di alcuni dei più grandi scienziati del pianeta. Nessuno di questi scienziati ha mai lontanamente pensato di applicare una parte del proprio intelletto a un problema di trasporto, magari insignificante, ma che ha cambiato veramente la qualità della vita

Leadership personale

Leadership Personale - il blog del dottormic -

Perché un corso di leadership personale nel nostro studio…\r\nSiamo capaci di gestire la nostra carriera, di gestire la famiglia, il lavoro, un’azienda, delle persone, i figli, le relazioni; siamo capaci di immaginare il nostro futuro e di faticare per provare a realizzarlo e potremmo anche pensare di cambiare molte cose attorno a N.O.I. mentre lo facciamo. Possiamo quindi essere dei leader, delle persone in grado di rischiare insieme ad altre persone per provare a realizzare qualcosa di grande la fuori.\r\n Spesso tuttavia ci dimentichiamo del principale ostacolo che troviamo sul nostro cammino…noi stessi. \r\n Il mondo che ci circonda è complesso ma non sarà mai complesso come il mondo che sta dentro di N.O.I. Le emozioni infinite che proviamo, gli istinti, i pensieri, le intuizioni, le idee, le percezioni, i nostri desideri e le paure più nascoste, i rancori e i conflitti e tante, tante altre situazioni che popolano il mondo all’interno di noi stessi. Possiamo forzare queste esperienze con la volontà e usarla come un dittatore del nostro corpo, oppure possiamo ingannarci, oppure possiamo lasciarci guidare dalle sole emozioni in modo istintivo. Il

Vulnerabilità

Vulnerabilità - il blog del dottormic -

Spesso capita di imbattermi in articoli e notizie che richiamano tanti argomenti che tratto in questo Blog e più in generale che fanno parte del dibattito sempre presente nel nostro studio tra N.O.I. di famiglia, i collaboratori e i pazienti.\r\n L’ultima notizia che riporto è questa:“Nella circolare viene chiarito che “si intendono, quindi, inclusi nel concetto di “vulnerabilità sanitaria”, ai fini dell’applicazione del presente decreto, ad esempio, pazienti affetti da patologie a carattere metabolico (come il diabete mellito), da patologie cardiovascolari, da patologie cerebrovascolari, patologie infiammatorie croniche, nonché pazienti con stati di immunodeficienza e in gravidanza”. \r\n Si parla in questo caso di una circolare del Ministero della Sanità che recepisce una serie di obiezioni da parte del CAO nazionale sulle patologie da inserire nel nomenclatore per la regolazione dei soggetti tutelati dal Servizio Sanitario Nazionale. Io non entro nel merito della questione ma mi limito a considerare un particolare che mi sta a cuore. \r\n Il concetto di “vulnerabilità sanitaria” che riguarda pazienti più deboli sia per costituzione che per situazione sociale che devono essere particolarmente tutelati qualora affetti da malattie metaboliche come

Il Sapiente Digitale

Il Sapiente Digitale - il blog del dottormic -

Spesso nei miei corsi o durante le conferenze mostro il video che racconta come Mark Prensky nel 2001 abbia coniato il termine di Nativi Digitali, in contrapposizione con gli Immigrati Digitali, per descrivere i ragazzi nati tra il 1990 e il 2000 e cresciuti con una dieta mediatica a base di connessione a Internet, e-mail, messaggi e giochi online. L’ho sempre trovato divertente e istruttivo tuttavia, anche se questa distinzione fa ancora parte del dibattito sui Social Media, mi sembra che ormai il passaggio sia verso l’individuazione di un’altra categoria ben più importante…quella del Sapiente Digitale.\r\nIl Sapiente digitale è quella persona che è in grado di superare i tre livelli che limitano l’accesso alle nuove tecnologie e che sanno trarre dei vantaggi dal loro utilizzo.\r\n\r\nAl primo livello troviamo infatti la capacità di avere competenze operative, in altre parole, l’insieme delle competenze necessarie per operare con un computer e la rete. In pratica: sapete accendere un computer e schiacciare sull’icona di Internet?\r\n Al secondo livello si trova la parte che riguarda le competenze informazionali, cioè la capacità di cercare, selezionare e processare informazioni tratte dal computer

La curiosità è finita (parte 3)

La curiosità è finita parte 3 - il blog del dottormic -

Oggi è arrivata la fase in cui il sito non è più un sito ma è diventato il luogo per trovare immediatamente le risposte ai bisogni.\r\nL’unico modo per assolvere a questo compito è fare si che il sito diventi il luogo della condivisione che deve essere favorita e perseguita con tutti i mezzi a disposizione. Oggi non possiamo fare altro che abbandonarci e adeguarci alle nuove regole della User Experience che definisce “le percezioni e le reazioni di un utente che derivano dall’uso o dall’aspettativa d’uso di un prodotto, sistema o servizio”.\r\n L’esperienza d’uso è soggettiva e si concentra sull’utilizzo e comprende tutte le emozioni dell’utente, le sue convinzioni, preferenze, reazioni psicologiche e fisiche, comportamenti e azioni che si verificano prima, durante e dopo l’utilizzo. Tre fattori vengono condivisi e influenzano l’esperienza d’uso: il sistema, l’utente e il contesto d’utilizzo. Viene quindi messa in evidenza la soggettività dell’esperienza prodotta; l’oggetto di analisi viene spostato dall’utilizzo (come evento) all’utente: la User Experience abbraccia l’anticipazione, la progettazione, il ricordo di tale utilizzo, il desiderio dell’esperienza di interazione, la proiezione di tale esperienza sui processi di costruzione dell’identità. \r\n Per questi motivi

La curiosità è finita (parte 2)

La curiosità è finita Parte 2 - il blog del dottormic -

Quando oggi mi chiedono se sia il caso di aprire un sito internet, a me viene in mente quando io ho aperto il primo sito dello studio ormai qualche anno fa (tanti anni fa, digitalmente parlando). Se mi guardo indietro vedo nella mia personale storia il riflesso di quella che è stata la storia dei siti internet negli ultimi anni.\r\n Io identifico 6 fasi nell’evoluzione della mia idea del sito internet. \r\n\r\n \r\n \r\n All’inizio c’era la novità. Avere il sito significava avere qualcosa che pochi altri potevano vantare. Significava avere a disposizione uno strumento nuovo per poter diffondere dei contenuti originali utilizzando un canale che fino a quel momento non era conosciuto per il semplice fatto che non esisteva. Questo rendeva in qualche modo unici i contenuti che vi erano pubblicati anche se, in realtà, le idee e i concetti raccontati non rappresentavano una vera e propria novità. \r\n \r\n \r\n Nella seconda fase di questa storia, avere il sito è diventata una necessità. Non perché questa necessità fosse veramente avvertita da chi realizzava il suo spazio virtuale, ma

50 sfumature di Blog

50 sfumature di Blog - il blog del dottormic -

Mi ero ripromesso, dopo 50 post, di fare una prima valutazione di quello che è lo stato di salute del mio Blog. Innanzitutto scopro che 50 post sono 25 settimane e quindi 6 mesi. Mi sembra ieri che ho iniziato e invece mi ritrovo a fare i conti con un discorso che dura da parecchio tempo. I dati che abbiamo ricavato dalle vostre presenze su questa pagina ci dicono che il Blog è seguito e letto costantemente. I pazienti in studio spesso fanno riferimento ad argomenti che leggono su queste pagine e non potrebbero farmi regalo più bello. Perché, in effetti, il mio primo scopo è quello di non perdere tempo e di non farlo perdere a voi.\r\n Il Blog deve essere interessante ma soprattutto, deve essere utile. La sua utilità sta proprio nella possibilità per me e per le persone che lavorano con me di farci conoscere. Di farvi conoscere quello che pensiamo e tutto quello che sta dietro le nostre scelte e quello che diciamo quando siamo di fronte ai nostri pazienti. Già perchè il vero motivo di

La curiosità è finita (parte 1)

La curiosità è finita Parte 1 - il blog del dottormic -

A volte, durante qualche corso o conferenza, parlando di trasformazione digitale del mondo dell’odontoiatria, qualcuno mi chiede se sia il caso di aprire un sito internet per lo studio. A questo punto io provocatoriamente rispondo che adesso è arrivato il momento di chiudere il sito internet e non di aprirlo. Ma, per capire meglio, guardiamo un po’ di storia recente:\r\n “La data di nascita del World Wide Web viene comunemente indicata nel 6 agosto 1991, giorno in cui l’informatico inglese Tim Berners-Lee pubblicò il primo sito web dando così vita al fenomeno “WWW” .\r\nL’idea del World Wide Web era nata due anni prima, nel 1989, presso il CERN di Ginevra, il più importante laboratorio di fisica europeo. Il ricercatore inglese fu colpito da come alcuni colleghi italiani usavano trasmettere informazioni tramite linea telefonica da un piano all’altro dell’istituto visualizzando informazioni tramite video. Il 12 marzo 1989 Tim Berners-Lee presentò al proprio supervisore il documento “Information Management: a Proposal”, una cui copia è esposta presso il CERN, che fu valutato «vago ma interessante». Alla sua base vi era il progetto dello stesso Berners-Lee di elaborare un software per la condivisione di documentazione scientifica in formato elettronico indipendentemente dalla piattaforma informatica utilizzata, con il fine

Passione

passione - il blog del dottormic -

In questi giorni dopo l’annuncio definitivo dell’apertura della scuola youniquePRO ricevo tanti feedback da amici, colleghi e parenti. Ci sono stati dei pazienti che si sono rivolti a me un po’ preoccupati pensando che avrei alla fine cambiato mestiere e li avrei abbandonati tradendo la loro fiducia. Ovviamente li ho rassicurati sul fatto che tutto rimarrà come prima e che questa sarà un’attività che si va ad aggiungere alle altre che fanno parte della mia vita. E allora tanti mi fanno i complimenti, si congratulano e poi mi fanno la stessa domanda: “Ma chi te l’ha fatto fare?”.\r\n Tutti sanno il grado di impegno che a momento richiede lo studio Rossini Odontoiatri, con la sua organizzazione, il lavoro di comunicazione e di erogazione dei suoi servizi. Veramente tante, tantissime energie confluiscono ogni giorno in questa realtà che sembrerebbe proprio non lasciare spazio a nient’altro. Io a questa domanda fatidica non so cosa rispondere, non perché non sappia la risposta ma perché davvero mi risulta difficile spiegare a parole una cosa che sento arrivare dal profondo di me stesso e che sento