Quattro anni fa, durante uno dei nostri incontri con i pazienti, a più di mille persone ho cercato di spiegare cosa la tecnologia digitale potesse fare per noi e per le persone che si affidano alle nostre cure.\r\nLe cose sono poi andate avanti. Abbiamo introdotto davvero tanta tecnologia in studio. In tutte le situazioni oggi possiamo affidarci a strumenti potentissimi per svolgere al meglio il nostro lavoro. Ma appunto sempre di strumenti stiamo parlando. Quando vado a suonare, dopo che abbiamo montato il palco con tutta la strumentazione, mi fermo sempre a dare un’ultima occhiata per godermi lo spettacolo delle chitarre e degli amplificatori, della batteria e di tutte le cromature che risplendono sotto le luci. Tutto bellissimo! Ma senza i musicisti, tutto assolutamente inutile.\r\n
Oggi non mi chiedo più che cosa la tecnologia può fare per me, ma come IO posso cambiare il mio lavoro per far si che la tecnologia sia veramente utile.
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Il concetto è sempre lo stesso: dobbiamo creare la nostra vita. Con la tecnologia vale lo stesso discorso, non possiamo pensare che le innovazioni tecnologiche creino la vita per noi trasformandoci in tecno-dipendenti. E allora perché questo accade ogni giorno? Cosa c’è di utile nel far si che una macchina e il suo utilizzo guidino le nostre scelte? Ve lo dico io: la possibilità di dare la colpa a qualcos’altro, la possibilità di poterci lamentare o giustificare quando qualcosa non va.\r\nQualche giorno fa in un post su facebook ho commesso un errore di ortografia: ho aggiunto una “h” dove non dovevo. Ovviamente mi è stato fatto notare a tempo zero in un post di commento. È stato facile riversare la colpa sul correttore automatico che non ha funzionato a dovere ma il punto è: perché non ho riletto il post prima della pubblicazione? Perché sono cosi dipendente da un computer da avere delegato alla macchina anche la correzione dei miei eventuali errori. Ma soprattutto ho perso il controllo su una cosa che dovevo fare, ho lasciato che questa cosa accadesse indipendentemente dalla mia volontà. Ho subito la mia vita invece di crearla. Una piccola, insignificante negligenza…ma si sa come iniziano le valanghe!\r\nNon so se tutto questo va bene. Ci devo pensare.