Se voglio stimolare la condivisione devo avere il luogo adatto, ci devono essere condizioni ideali. Il paese dove sono nato ha una caratteristica particolare, non è un paese. Ha un nome ma sostanzialmente è un territorio diviso in 5-6 grosse frazioni. In un posto c’è la chiesa, in un altro c’è il comune, in mezzo a queste frazioni ci sono terreni agricoli. Manca il luogo della condivisione che sostanzialmente significa mettere insieme e dividere allo stesso tempo o meglio, dividere equamente quello che prima è stato messo in comune.
Per poter fare questo è necessario creare il luogo adatto a questo proposito. Nonostante ci siano persone motivate a condividere serve uno spazio, anche virtuale, nel quale sia possibile creare le condizioni necessarie ed essenziali per partecipare. La condivisione oggi deve essere partecipazione comune ad un progetto e questa partecipazione deve essere rivelatrice della tensione d’insieme che nasce dall’esperienza che affratella. In questo luogo tutti sono d’accordo, non nel senso che tutti la pensano allo stesso modo ma nel senso che tutti sono concordi nel ritenere essenziale e nel rispettare il punto di vista altrui. L’esperienza in questo territorio è vissuta da più punti di vista diversi e quindi è naturalmente più ricca, meno superficiale e piena di emozione nel comunicare.
1SorrisoXTutti è il nostro luogo.
So che tanti di voi stanno pensando che oggi ci sono molte altre situazioni per condividere. La galassia social è ormai costellata da luoghi-non-luoghi in cui è possibile mettere in comune. Avete ragione! La differenza? Questo posto propone un tema e lo promuove, lo difende, lo sottopone alle critiche, in definitiva cerca di creare quel clima di fiducia e di confronto che permetterà impegnarsi per ottenere risultati straordinari.