Quando oggi mi chiedono se sia il caso di aprire un sito internet, a me viene in mente quando io ho aperto il primo sito dello studio ormai qualche anno fa (tanti anni fa, digitalmente parlando). Se mi guardo indietro vedo nella mia personale storia il riflesso di quella che è stata la storia dei siti internet negli ultimi anni.\r\n
Io identifico 6 fasi nell’evoluzione della mia idea del sito internet.
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All’inizio c’era la novità. Avere il sito significava avere qualcosa che pochi altri potevano vantare. Significava avere a disposizione uno strumento nuovo per poter diffondere dei contenuti originali utilizzando un canale che fino a quel momento non era conosciuto per il semplice fatto che non esisteva. Questo rendeva in qualche modo unici i contenuti che vi erano pubblicati anche se, in realtà, le idee e i concetti raccontati non rappresentavano una vera e propria novità.
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Nella seconda fase di questa storia, avere il sito è diventata una necessità. Non perché questa necessità fosse veramente avvertita da chi realizzava il suo spazio virtuale, ma perché non si poteva NON avere il sito dal momento che ormai tante altre realtà del settore l’avevano realizzato.
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Poi è arrivato il momento in cui abbiamo scoperto che il sito internet poteva essere una enorme vetrina sul mondo che mostrava la nostra merce, i nostri prodotti e, nel nostro caso, i nostri servizi e le nostre capacità. A quell’epoca la comunicazione tramite internet era ancora piuttosto univoca per cui non c’era ancora un vero interesse ad “ascoltare” quello che ritornava dalla rete in seguito ad una nostra azione. Soprattutto quello che veniva mostrato e propagandato su internet aveva una diretta corrispondenza nel mondo reale e fisico. Il sito di una attività mostrava beni e servizi che in seguito si potevano trovare recandosi presso l’azienda in questione. A quel punto il passo è stato abbastanza logico e molto breve verso la nascita dell’e-commerce. Sul sito non solo posso trovare beni e servizi, e tutte le relative informazioni, ma posso anche usufruire di quei beni e di quei servizi direttamente senza più l’intermediario fisico sul territorio con vari vantaggi non solo dal punto di vista economico.
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Il sito quindi diventa un negozio. In qualunque caso, anche se non vendiamo online, deve esse visto come un negozio dove i nostri potenziali consumatori, possono osservare la nostra attività, entrare in contatto con N.O.I., generare un’azione rispetto a questa visita (un form di contatto compilato, un video visto, l’iscrizione a una newsletter, un documento scaricato…) e venire infine salutati all’uscita. In questo sito è importantissimo valutare le conversioni che rappresentano la capacità della pagina di conseguire e produrre obbiettivi da noi definiti in precedenza.
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Parlando di attività, questo avrebbe potuto essere un punto di arrivo ma il bello deve ancora venire…