Dall’articolo precedente:“Stiamo parlando del “secondo parere”, un’opinione supplementare chiesta a un altro medico. Il secondo parere non è un atto di sfiducia verso il medico, ma un aiuto per il paziente per migliorare il suo grado di informazione e la sua capacità di prendere una decisione in modo consapevole. Nel caso si volesse intraprendere questa procedura, potrebbe essere utile avere chiaro cosa si intende chiedere al secondo medico, ovviamente avendo presente ciò che è stato chiesto al primo.”
C’è una cosa che voglio precisare: ci dovrebbero essere 3 regole che governano questa situazione:
- Nel momento in cui il paziente decide di chiedere un parere ad un altro medico, il primo professionista non dovrebbe in alcun modo sentirsi a disagio o addirittura offeso. Se un medico è sicuro di avere scelto la giusta terapia per il paziente dovrebbe essere tranquillo nel momento in cui ad un altro medico venisse sottoposto lo stesso caso. Si tratta di una conferma di ciò che si è deciso o di avere la possibilità di recepire alcuni suggerimenti utili.
- Il paziente non dovrebbe utilizzare il secondo parere per giudicare l’operato del primo medico e le sue scelte eseguite in buona fede ma dovrebbe fare tesoro delle informazioni ricevute da entrambi per fare la scelta migliore per la propria salute.
- Il secondo medico, se veramente vuole essere utile al miglioramento della salute del paziente, dovrebbe limitarsi a eseguire una diagnosi e a proporre una cura senza dare giudizi sulle proposte del collega che in quel momento non può rispondere ad alcuna critica.
Sembra una cosa strana o impossibile da realizzare ma, se ci pensate bene, stiamo parlando della salute delle persone e non di un mercato in cui ci si distrugge l’un l’altro per ottenere un cliente in più.
Ho sempre creduto all’utilità e all’opportunità che un paziente, non convinto della mia proposta, sentisse un altro medico.
Probabilmente ho perso dei pazienti che hanno trovato altrove maggior fiducia e migliori risposte ma sono convinto di avere offerto un vantaggio a chi, dopo avere sentito un’altra campana, si è sottoposto alle mie cure.