Questa mattina stavo scrivendo l’articolo del Blog di oggi. Penso ad un argomento, scrivo l’introduzione e quando sono a buon punto mi viene in mente una cosa all’improvviso: oggi è San Valentino! Non vi nego che la prima reazione sia stata quella di non farci caso. Forse anche il secondo pensiero è stato quello!
Davvero non mi interessa, se uno è innamorato non ha bisogno di una festa per ribadirlo! E il consumismo che ci sta dietro, dove lo mettiamo? E poi è una cavolata sentimentale, preferisco pensare al vero amore. Ma poi sto grande amore chi l’ha mai visto? Secondo me è tutta una bufala.
Queste sono, in ordine sparso, le prime cose che mi sono venute in mente, non perché io le pensi veramente ma perché sono le tipiche espressioni che si sentono in questa giornata e, ci crediate o no , sono le espressioni che ho sentito, sempre in ordine sparso, questa mattina.
Ora il problema è questo: per colpa di San Valentino mi sono giocato l’articolo che avevo in mente visto che mi sono distratto e la cosa peggiore è che non voglio scrivere un post su San Valentino. Anche se in realtà adesso un titolo l’avrei pure: Come San Valentino mi ha rovinato l’articolo del martedì. Insomma un bel pasticcio.
Non mi resta che tentare una considerazione finale. Nell’epoca della socializzazione estrema, il registro delle conversazioni social è inevitabilmente virato verso la lamentela, il giudizio, la negazione, il rimprovero e via dicendo. Si potrebbe provare a evitare; per una volta potremmo prendere la decisione di non lamentarci e magari, se una cosa non ci interessa, potremmo provare a fare finta di niente, a non considerarla perdendo del tempo prezioso. Non mi starò mica lamentando? Oh cavolo…