Ieri, nella riunione che ogni lunedì coinvolge la famiglia nella gestione dello studio, abbiamo affrontato un argomento che da qualche tempo rappresenta un problema per il nostro studio: siete in troppi.\r\nLe telefonate che ogni giorno riceviamo da parte di nuovi pazienti stanno superando la capacità della nostra segreteria di organizzare il lavoro dei medici e dei dentisti dello studio. Dovremmo essere molto contenti per questo risultato. In realtà N.O.I. lo abbiamo visto come un potenziale problema. L’aumento dei pazienti infatti è sempre stato, per la nostra impresa, un obiettivo che potremmo definire collaterale o addirittura secondario. Sappiamo che se offriamo un ottimo servizio i pazienti aumenteranno comunque ed è per questo che vogliamo concentrarci appunto , nell’offrire un ottimo servizio. Questo può avvenire solo cercando di favorire le condizioni ottimali per svolgere il proprio lavoro e non può certo succedere in situazioni in cui le persone che lavorano in studio, lo fanno in condizioni di stress o addirittura disagio. Quando penso allo studio che opera in condizioni di sovraccarico, mi vengono in mente sostanzialmente tre aspetti:\r\n
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La qualità del servizio. Non sto parlando di qualità delle cure cliniche che deve essere data per scontata, ma sto parlano della possibilità di fornire un servizio responsabile alle persone che vengono a contatto con il nostro studio. Responsabile significa per me la capacità di dare delle risposte che siano utili. Possiamo e dobbiamo essere molto contenti del fatto che i pazienti aumentano ma se questo aumento supera la nostra capacità di essere utili, allora l’aumento di per sé smette di essere un fatto positivo e comincia a rappresentare un fatto che potrebbe potenzialmente far decrescere la qualità del nostro lavoro.
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La qualità della vita nostra e delle persone che lavorano con noi. L’energia di tutti noi è finita nel senso che non può essere considerata infinita. C’è un momento in cui si scopre che il carburante che utilizziamo per portare a termine i progetti che ci siamo prefissati sta per finire. È una cosa normale in realtà. Quello che non può essere considerato normale, e responsabile, è pensare che si possa andare avanti ad erogare un servizio se le energie sono terminate o sono insufficienti a mantenere un livello di qualità accettabile. Non da ultimo dobbiamo considerare lo stress che si accumula in tutte le persone, quando sanno che dovrebbero (e potrebbero) fare un lavoro al meglio e non ci riescono.
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Non si può lavorare sempre in emergenza. Se tutto quello che fai, dalla mattina alla sera, rappresenta una cosa che devi assolutamente fare nel più breve tempo possibile, c’è qualcosa che non va nella capacità di pianificare l’utilizzo delle risorse. Significa vivere in stato di crisi perenne e soprattutto significa non poter pianificare a medio e lungo termine la propria attività.
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Per questi motivi abbiamo deciso di non iniziare più nuovi lavori nel mese di dicembre e gennaio. Chi si mette in contatto con noi, riceverà dalla nostra segreteria tutte le informazioni necessarie per capire se è possibile offrire al meglio le nostre prestazioni oppure se, al momento, non possiamo venire incontro alle esigenze di tutti.\r\nGrazie come sempre per la vostra comprensione.
Credo sia una linea pienamente condivisibile oltre che molto onesta.
Auguri a tutti/e e 1000 ringraziamenti. Donata Torricelli
Mi sembrano ragionamenti di buon senso, assolutamente condivisibili. La qualità della vita di tutti è fondamentale: dietro ogni bianca/verde divisa non bisogna mai dimenticare le persone, i loro problemi, le loro famiglie.
Ricambio gli auguri.
Anna Pesenti
Bravi, giusti per darvi il mio feedvack: appoggio la Vs decisione.
Contraccambio gli Auguri di Buone Feste. Marco Bettin