Ormai qualche settimana fa ho avuto la possibilità di provare l’ultimo modello dello spazzolino elettrico di OralB.
Devo ammettere che partivo prevenuto.
Sono 20 anni che sento parlare di spazzolini elettrici e non sono mai riusciti a convincermi sulla loro effettiva utilità rispetto agli spazzolini manuali. Ho sempre creduto nell’utilizzo del buon vecchio “olio di gomito” e quindi del lavoro fatto a mano, utilizzando lo spazzolino tradizionale nel modo più corretto, seguendo alla lettera le istruzioni dell’igienista.
Come vedete non sono le migliori condizioni per iniziare questa nuova esperienza tecnologica.
Già all’apertura della confezione mi accorgo di essere di fronte ad una tecnologia totalmente diversa da ciò che avevo in mente. L’astuccio che lo contiene sembra quello dell’ultimo computer portatile. Una volta preso in mano il manico, mi accorgo che non ha il filo per l’alimentazione e che non ha nemmeno lo scomparto per le batterie. Lo spazzolino si ricarica direttamente dall’astuccio e con il caricatore in dotazione.
È leggero e propone sei funzioni di movimento della testina in modo da passare dalla pulizia normale a quella più accurata a quella più delicata per una maggiore protezione delle gengive. Poi c’è la funzione che prevede la pulizia della superficie della lingua. L’ultima funzione è quella che controlla la pressione e avverte quando stiamo esagerando con la forza.
Già a questo punto comincio a cambiare il mio modo di vedere questo tipo di attrezzo.
Innanzitutto mi accorgo che non si può più chiamare spazzolino elettrico ma si tratta di un vero prodotto tecnologico con un cuore che usufruisce di una tecnologia tale da fare invidia a molti dei computer di qualche decennio fa. Ma la cosa che più mi stupisce è il concetto di utilizzo personalizzato da parte dell’operatore che richiede una vera consapevolezza di ciò che si sta facendo.
Non è possibile utilizzare questo spazzolino in modo distratto ma è necessario essere coscienti della propria situazione dentale e gengivale, magari avendone parlato con un igienista, e decidere come si vuole intervenire per una pulizia migliore.
Il tutto sarebbe solamente un buon avanzamento tecnologico se non fosse che, sfogliando il manuale e osservando i supporti in dotazione si scopre che c’è un reggi smartphone da attaccare allo specchio di fronte a sé in modo che il telefonino, e la relativa app, si possano collegare con lo spazzolino.
A questo punto siamo di fronte ad un vero e proprio modello di spazzolamento computer assistito. Il manico dello spazzolino ha un sensore installato che è in grado di riconoscere la posizione e consente all’app di rilevare le zone da spazzolare e per quanto tempo.
Oltre a questo viene monitorata tutta l’attività di spazzolamento nel tempo tracciando i miglioramenti ottenuti e personalizzando le impostazioni. E queste sono solo alcune delle possibilità offerte.
Di fronte a queste opportunità non posso che essere contento se i miei pazienti decideranno di utilizzare una tecnologia di questo tipo che non solo offre un apparato tecnico in grado di lavorare al meglio per la pulizia di tutte le superfici dei denti ma regala la possibilità di coinvolgimento totale verso un nuovo stile di vita che preveda la volontà di prendersi cura di sé stessi per migliorare la propria salute.
Ci mancava lo spazzolino che ci insegnasse a Volerci Bene…adesso c’è.