Negli ultimi articoli ho parlato del digitale e dei profondi aspetti che coinvolge.
Nel leggere per documentarmi e nello scrivere poi gli articoli, mi è capitata in testa una parola in particolare.
Spesso ho parlato di conversione.
La cosa che mi colpisce di questa parola è la sua totalità nel senso che apparentemente la conversione potrebbe essere spiegata con un semplice cambio di direzione. E in effetti è così. Tuttavia il prefisso con- introduce un aspetto fondamentale nel significato e ci dice che il cambiamento di direzione è totale, comprende una trasformazione da ciò che era prima a ciò che sarà senza perdere nulla ma andando a creare una cosa completamente nuova che, proprio per questo gode della energia della novità.
E così ci convertiamo a nuovi stili di vita, a nuovi credo religiosi, convertiamo file informatici e convertiamo la nostra impresa dall’ambito tradizionale a quello digitale. Energici e sereni, senza paura, nella consapevolezza di avere creato qualcosa di nuovo senza rinunciare a nulla di ciò che è passato.
Attenzione però, la conversione per essere tale e per condurci ad un nuovo stato, deve essere appunto totale, non può avere tentennamenti, non può sottostare alle leggi della paura.
Non possiamo tenere il piede in due scarpe, dobbiamo decidere. In questo sta la vera forza del cambiamento. Una conversione fatta a metà non sarà una vera conversione. Non riusciremo a prendere il bello del cambiamento e perderemo le certezze di ciò che avevamo. A quel punto saremo di fronte a un vero disastro.
È per questo che la conversione richiede energia, coerenza e applicazione totali. E il premio conseguente sarà poi adeguato allo sforzo.