Categoria: Persone

Dipende da Me

dipende da me - il blog del dottormic -

Le cose belle, positive non accadono. Così come quelle negative.\r\nIo penso che N.O.I. siamo la causa di tutto. Pensare in questo modo mi fa stare bene, mi permette di non perdere tempo a lamentarmi di qualcosa o di qualcuno. Posso dare colpe e meriti solo a me stesso. È per questo che sono sempre molto curioso. Voglio capire tutte quello che avviene attorno a me e che dipende da me, dalle mie decisioni o dal mio modo di fare. Quando mi succede qualcosa, non riesco a pensare che sia accaduto per un caso, voglio capire cosa veramente è successo e magari capire il modo in cui è successo. Solo così posso sperare di arrivare al perché qualcosa sia “accaduto” proprio a me.\r\n Il fatto di capire le modalità attraverso le quali ho ottenuto un successo o che mi hanno causato un fallimento non soddisfa solamente la mia curiosità ma permette di cercare di riprodurre le condizioni che hanno favorito il primo e di stare alla larga dai fatti che hanno causato il secondo. Questo è il motivo per cui dobbiamo essere molto critici nei

Le convinzioni (seconda parte)

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Nell’ultimo articolo ho parlato di come le convinzioni possono condizionare la nostra vita, in positivo ma più spesso in negativo. Abbiamo considerato il fatto che le convinzioni possono essere talmente radicate da influenzare anche l’effetto di alcuni farmaci.\r\nNon solo, questo meccanismo può portare addirittura ad identificare delle profezie che si auto-realizzano. Inconsciamente, se pensiamo che succederà qualcosa, facciamo di tutto perché quella cosa succeda per poi essere convinti che sia accaduta, realizzando la nostra previsione.\r\n Un meccanismo davvero incredibile! \r\n Tuttavia le convinzioni possono essere cambiate.\r\nSe siamo convinti di qualcosa, riteniamo che dietro alla nostra convinzione ci sia qualcosa di utile e positivo per noi. Se solo pensassimo all’intenzione positiva che sta dietro alle nostre convinzioni, potremmo dare a queste un giudizio di valore e provare a trovare un modo diverso per rispondere a questa intenzione positiva. Se si riuscisse a dare un altro significato positivo alla convinzione cambierebbe anche la convinzione stessa. \r\n Per esempio: abbiamo paura ad andare dal dentista, siamo sicuri che passeremo un brutto momento e che avremmo fatto meglio a stare a casa. Tutto questo potrebbe

Le convinzioni (prima parte)

Le Convinzioni (prima parte) - il blog del dottormic -

Pochi giorni fa, nel nostro consueto programma radio 1SorrisoXTutti, ho affrontato l’argomento dell’effetto placebo. Quasi la metà dei medici sfrutta le potenzialità di questo effetto per curare i propri pazienti. Infatti questo modo di procedere è passato da un utilizzo propriamente in ambito scientifico, come prova dell’efficacia dei trattamenti farmacologici, ad un vero e proprio metodo di cura per alcune situazioni che riscontriamo nella pratica clinica.\r\nPensiamo al controllo del dolore, della paura, dell’ansia e a come ci siano tante situazioni o metodi che, in assenza di farmaci, siano in grado di controllare queste manifestazioni. Quello che mi ha interessato in questi giorni è stato scoprire che l’effetto placebo si basa sulle convinzioni e sulla potenza che queste convinzioni, limitanti o potenzianti, possono avere sulla nostra mente.\r\n Pensate che i farmaci fanno male? Che gli antibiotici non funzionano? Che abbiano effetti collaterali disastrosi? Bene sappiate che proprio questi pensieri peggioreranno gli effetti collaterali e influiranno sull’efficacia di questi farmaci in modo drammatico! Al contrario se siete convinti che una piccola pillola possa migliorare la percezione del dolore, rendere il vostro sistema immunitario

Possiamo esaminare il valore?

Possiamo esaminare il valore? - il blog del dottormic -

Oggi mia figlia Agata affronta la seconda prova del suo esame di maturità. Ieri sera abbiamo avuto una conversazione molto interessante sul valore di questo tipo di prova. Guarda caso, abbiamo parlato proprio di valore!\r\nIl discorso procedeva dal fatto che, avendo avuto buoni voti durante gli ultimi tre anni, avendo scritto una tesina originale e completa ed essendo riuscita a scrivere una buona prova di italiano, avrebbe potuto tranquillamente rinunciare a dare il massimo in quanto ormai l’esame era superato, almeno da un punto di vista matematico.\r\nIl discorso è stato un discorso piuttosto astratto, infatti l’impegno di Agata, ho constatato, rimane ancora molto alto. Tutto questo per la voglia di dimostrare soprattutto a se stessi di possedere un determinato valore.\r\n Serve l’esame di maturità per stabilire quanto vale una persona?\r\nIo non penso che sia stato concepito per questo scopo. Non penso che serva un esame di questo genere per determinare il valore di una persona. Penso che un esame di questo tipo sia in grado di stabilire la preparazione tecnica di un candidato ma non sia in grado di dare un

Recarsi in uno studio dentistico non è naturale

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Recarsi in uno studio dentistico non è naturale. Non è un comportamento automatico. Non rispecchia un bisogno primario imprescindibile per cui bisogna fare quella cosa altrimenti non si sopravvive. Recarsi in uno studio dentistico è una scelta. Questa scelta, come tale, è soggetta ad una serie pressoché illimitata di valutazioni e variabili. N.O.I. possiamo considerarne alcune e abbiamo la facoltà di influire su altre ma non potremo mai farla diventare una valutazione automatica.\r\n Spesso, quando mi trovo seduta davanti a me una persona, mi fermo a considerare qual è stato il percorso che l’ha portata lì. Se infatti non si tratta di un percorso automatico, devo pensare che ci sia un motivo che ha fatto prendere una determinata decisione. So per certo che il motivo non è solo il dolore, o meglio un disagio più o meno intenso. So anche che ci sono stati dei fattori che hanno lavorato contro l’idea di venire da me. Tra questi metto la paura, la sfiducia, l’idea dei costi troppo alti o la banale pigrizia nel prendere un’iniziativa per sé stessi. Una volta maturata la decisione è

Conflitto generazionale? No, passaggio.

Da qualche tempo si sente parlare del problema del passaggio generazionale tra chi ormai ha alle spalle decenni di vita lavorativa e chi, nel mondo del lavoro, non ci è ancora entrato. Ultimamente si è fatta strada l’idea di un vero e proprio conflitto nel quale chi dovrebbe smettere di lavorare (mi chiedo chi lo possa stabilire dall’esterno), rimane attaccato all’idea di lavoro e non si arrende all’età che passa e all’idea di passare il testimone. Dall’altra parte il giovane, che ha diritto ad intraprendere l’attività lavorativa, non trova il giusto spazio e non può quindi avere accesso al mondo lavorativo per una fisica mancanza di spazio. Fin qui tutto sembra logico, come logico sembra anche il dibattito/scontro nato attorno alla questione.\r\n Io però non vedo la questione cosi semplice e logica. \r\n Perché se è vero che un giovane deve sentire come un diritto quello di trovare la sua strada nel mondo del lavoro, è anche vero che non si può pensare che quel diritto corrisponda in modo automatico alla sostituzione di una persona che quel tipo di lavoro

Mancanza di Consapevolezza

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Danni alla nostra bocca per mancanza di consapevolezza…un errore imperdonabile.\r\nFino a quando sono i batteri a fare danni all’interno della nostra bocca, diciamo che siamo di fronte ad un evento accettabile. È un processo inevitabile al quale le persone possono e devono cercare di porre rimedio controllando la pulizia di tutte le superfici per evitare la malattia. Sappiamo che esistono i batteri e sappiamo come controllare il fenomeno. Nessuno può dire di non essere consapevole che lavare i propri denti regolarmente impedisce ai batteri di causare danni.\r\nMa quando a far danni ai denti sono le nostre abitudini, la cosa diventa un po’ meno accettabile e ancora peggio se nemmeno si conoscono i pericoli ai quali il modo di agire di tutti i giorni ci sottopone .\r\n Ci siamo presi dieci giorni per introdurre un termine che tanti non conoscono…l’erosione. L’abbiamo considerato da un punto di vista un po’ originale, un po’ strano. L’abbiamo visto sotto l’aspetto del concetto, del significato e della sua interpretazione artistica.\r\nTutto questo perché vorrei che fosse chiaro che, come tutte le cose, anche i nostri denti

Passione

passione - il blog del dottormic -

In questi giorni dopo l’annuncio definitivo dell’apertura della scuola youniquePRO ricevo tanti feedback da amici, colleghi e parenti. Ci sono stati dei pazienti che si sono rivolti a me un po’ preoccupati pensando che avrei alla fine cambiato mestiere e li avrei abbandonati tradendo la loro fiducia. Ovviamente li ho rassicurati sul fatto che tutto rimarrà come prima e che questa sarà un’attività che si va ad aggiungere alle altre che fanno parte della mia vita. E allora tanti mi fanno i complimenti, si congratulano e poi mi fanno la stessa domanda: “Ma chi te l’ha fatto fare?”.\r\n Tutti sanno il grado di impegno che a momento richiede lo studio Rossini Odontoiatri, con la sua organizzazione, il lavoro di comunicazione e di erogazione dei suoi servizi. Veramente tante, tantissime energie confluiscono ogni giorno in questa realtà che sembrerebbe proprio non lasciare spazio a nient’altro. Io a questa domanda fatidica non so cosa rispondere, non perché non sappia la risposta ma perché davvero mi risulta difficile spiegare a parole una cosa che sento arrivare dal profondo di me stesso e che sento

Superiore, Uguale, Inferiore

Superiore, Uguale, Inferiore - il blog del dottormic -

L’uomo è un animale sociale. Viviamo insieme, in comunità più o meno grandi. A partire dai più piccoli nuclei di convivenza famigliare fino alle smisurate conurbazioni, siamo ormai più che abituati a vivere insieme. Migliaia di anni di questo comportamento hanno plasmato nei nostri geni comportamenti e regole dalle quali difficilmente oggi possiamo prescindere. Stando insieme poi siamo impegnati ogni secondo della nostra vita a comunicare qualcosa a qualcuno. Non possiamo non comunicare dice il primo principio della comunicazione ed è vero.\r\nIl punto a cui però voglio giungere oggi è: se in ogni comunicazione c’è una persona che trasmette e una che riceve, è possibile stabilire chi lo fa da un livello superiore e chi da uno inferiore? E se ci sono diversi livelli o gradini sui quali stanno le persone che comunicano, questo influisce sulla comunicazione?\r\n N.O.I. che lavoriamo nel campo medico siamo coinvolti in questa situazione costantemente. \r\n Quando un paziente si siede sulla nostra poltrona la comunicazione parte da un livello assolutamente impari. Ad un livello superiore ci troviamo noi che siamo in un ambiente e in un contesto

Osservare | Ricalcare | Scolpire | Comprendere

Osservare | Ricalcare | Scolpire | Comprendere - il blog del dottormic -

Nell’ultimo post ho parlato di emozioni e di come le emozioni possano essere influenzate, non grazie ad un processo razionale, ma grazie ad un processo di tipo più fisico, che si potrebbe definire fisiologico. Alcuni mi hanno scritto chiedendomi quale potesse essere l’utilità di sapere che un’emozione può essere modificata non dal ragionamento ma da un atteggiamento per lo più fisico. Con questo post vorrei proprio cercare di chiarire le implicazioni fondamentali che questo aspetto ha sul mio lavoro.\r\n La strada che l’emozione percorre per manifestarsi all’interno del nostro cervello è sempre la stessa. Il percorso che porta alla tristezza è un percorso ben definito e preciso, sempre uguale. Se da un lato è molto complicato deviare razionalmente da questo percorso con un processo che parta dalla razionale considerazione dell’emozione (potrei definirlo un percorso di tipo psicologico), dall’altro lato risulta molto più semplice far deviare la mente dal suo percorso abituale verso l’emozione, attraverso un approccio più fisico di “ricalco” dell’emozione. \r\n Quando mi trovo con un paziente seduto di fronte, ho in pratica due strumenti per entrare in rapporto