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L’importanza non viene da sola

l'importanza non viene da sola - il blog del dottormic -

Praticamente ogni giorno mi ritrovo a parlare di qualcosa che definisco importante. In studio diciamo decine di volte al giorno che la salute è importante. Importante. Parola comunissima, che però è impossibile intendere realmente prescindendo dal suo significato profondo. La persona influente, nota, potente, che tutti conoscono può anche non essere importante. Ci avete mai pensato? L’importanza non viene da sola e non è frutto di caso o fortuna, ma è il frutto di una operazione studiata e coltivata che cerca di farci capire come qualcosa che portiamo dentro noi stessi (lo importiamo appunto), con la nostra consapevolezza lo trasformiamo e lo utilizziamo nel rapporto che abbiamo con l’esterno. Bisogna portare qualcosa dentro, per essere importanti. Avere dentro di sé questo qualcosa è una dimensione molto più intima rispetto alle importanti ribalte della fama. Ogni piccolo gesto è importante relativamente a noi. Ogni nostro piccolo gesto è importante se lo vediamo sotto l’aspetto della coscienza con cui è fatto, per cui le persone che ci stanno intorno e i loro sentimenti sono importanti perché vivono grazie alla nostra attenzione. Il

Cervelli e Macchine

cervelli e macchine - il blog del dottormic -

Ci sono cose che il nostro cervello sa fare bene…e cose che le macchine fanno meglio. I cervelli sono bravi a: ragionare, riflettere e contemplare, combinare ragione e emozioni, imparare dall’ esperienza, lavorare con altre persone, creare, costruire competenze, provare empatia, capire il giusto contesto, avere senso dell’umorismo e ironia, raccontare storie, mentire. I cervelli non sono bravi a usare milioni di dati, memorizzare e recuperare, risolvere problemi, trattare con situazioni estremamente complesse, andare al di là dei sensi, sostenere più prospettive simultaneamente, separare emozioni e razionalità, ricordare ogni cosa. Questo le macchine lo fanno meglio. È per questo che le abbiamo inventate e non c’è motivo di temere la tecnologia. Abbiamo deciso razionalmente di affidare compiti per noi troppo complessi alle macchine, questo non significa che ne siamo schiavi o che dobbiamo avere paura della competizione. Il fatto che una macchina sia in grado di guardare attraverso i tessuti umani come per esempio le TAC cone beam dei nostri studi, non significa che sappia prendere le decisioni diagnostiche per il paziente e, anche ammesso che sappia fare diagnosi da

Digitale e dintorni

Digitale e Dintorni - il blog del dottormic-

La nostra impresa, il nostro studio, ha negli anni acquisito un’infinità di strumenti digitali per l’organizzazione, la gestione, la comunicazione e la clinica. Facciamo i conti, sbrighiamo faccende burocratiche, telefoniamo, scriviamo, comunichiamo, lavoriamo nella bocca dei nostri pazienti grazie a strumenti digitali. Ci penso sempre quando mio papà, vedendo una nuova invenzione, dice: “Ah se l’avessi avuta ai miei tempi!”. È un sogno impossibile, non possiamo pensare di utilizzare qualcosa che non è ancora stato inventato. Ogni epoca ha la sua tecnologia, quella del digitale è questa. Ricordo il mio primo computer, regalo della cresima, ricordo la prima stampante, il primo accesso a internet, così come mi ricordo il primo telefonino, il primo schermo a cristalli liquidi, la prima macchina fotografica digitale, il primo scanner intraorale che ho usato in studio. Tutte cose che oggi sembrano, anzi sono, scontate, fanno parte della nostra vita e per certi versi sono diventate indispensabili. Se anche volessimo rinunciarci, ormai viviamo in un mondo che funziona così e la rinuncia sarebbe una specie di condanna a morte sociale. Scuola, lavoro, tempo libero e tantissime

Duecento!

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E sono 200. Valentina, che si occupa della veste grafica e della pubblicazione di tutto quello che scrivo, mi ha fatto notare che siamo arrivati all’articolo numero 200. Ogni volta che vedo questi numeri mi viene in mente la domanda che mia sorella mi fa ogni tanto: ma dove trovi i contenuti per scrivere gli articoli ogni settimana? Io rispondo con un’altra domanda: di cosa parli con tuo marito, con la mamma, con altri parenti, con gli amici e con tutte le persone con le quali vieni in contatto ogni giorno? Perché da quando ho iniziato a scrivere ho pensato di riportare sugli articoli niente di più e niente di meno di quello che sono abituato a dire con tutte le persone che mi circondano. Una specie di chiacchiera continua e potenzialmente infinita. Certo, come tutte le chiacchiere tra amici, può essere leggera, ironica, magari fine a sé stessa oppure terribilmente seria e impegnata. non mi è mai capitato di non sapere cosa dire in una conversazione tra amici o colleghi o conoscenti. A volte riporto degli spunti che mi

Siamo sensibili ai vostri dati

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Ieri ho passato una intera mattinata insieme a mio cognato Paolo che si occupa del sistema di gestione dello studio. Abbiamo organizzato una riunione con Paolo, il titolare dell’azienda che si occupa della fornitura di tutti i sistemi informatici, con Valentina che da qualche hanno trasforma in immagini tutti i progetti di comunicazione che riguardano lo studio e con due avvocati che si occupano di privacy e delle conseguenti normative che interessano la gestione dei dati sensibili dei pazienti. È stato un momento importante perché ci permetterà di gestire al meglio, secondo le leggi e le nuove regole, l’incredibile mole di informazioni di cui abbiamo bisogno per poter offrire i nostri servizi. Sembra scontato ma senza questi dati davvero non potremmo funzionare. Molti di questi dati si chiamano “sensibili” cioè sono informazioni che riguardano la sfera personale e privata dei pazienti e che sono necessari per gestire al meglio la comunicazione e la cura. Sono informazioni importanti e sono molto utili ma, se dovessero cadere in mani sbagliate, potrebbero essere utilizzate in maniera impropria costituendo una vera invasione nella sfera

Primo Soccorso in Studio

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Ieri abbiamo iniziato in studio un corso sulle manovre di primo soccorso da mettere in pratica in studio in caso di emergenza. Vediamo tantissimi pazienti ogni giorno e la possibilità che qualcuno si senta male o abbia qualche problema di salute che non riguarda direttamente la bocca è sempre presente. Iniziamo il corso e scopriamo subito che statisticamente, la maggior parte delle emergenze che riguardano i pazienti in studio accade in sala d’attesa. La maggior parte delle persone si sente male mentre aspetta di andare dal dentista. A dire il vero questa notizia mi ha stupito ma non più di tanto, infatti dalla mia esperienza posso solo confermare il fatto che i pazienti dello studio hanno avuto problemi la maggior parte delle volte (poche per fortuna) proprio in sala d’attesa. La tensione e l’ansia hanno il sopravvento. E come sempre non posso che pensare a quanto in questo caso siano utili le parole. Bisogna essere chiari, spiegare quello che facciamo ma anche spiegare quello che faremo la prossima volta. So che le persone non gradiscono il fatto di non sapere

Salute Semplice

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Occuparsi della propria salute è semplice. Lasciamo perdere complesse discussioni sull’origine etimologica della parola semplice e concentriamoci sul significato. Semplice significa piegato una sola volta. Quindi non complesso e soprattutto non difficile. Ma comunque rimane il fatto che è piegato almeno una volta e che, per essere compreso deve essere appunto spiegato. Cosa vuol dire tutto ciò e soprattutto cosa centra con la nostra salute. Perché appunto occuparsi della propria salute è semplice se sai come farlo o meglio se qualcuno te lo spiega (quindi se ti aiuta a togliere la piega). Semplice non significa automatico o scontato o inutile o facile. Noi possiamo fare la metà del lavoro, possiamo aiutare educando alle buone abitudini e alle pratiche più correte ma l’altra metà del lavoro la devono fare i pazienti. Vogliamo condividere con voi un percorso. È come se N.O.I. fossimo stati in un posto bellissimo e avessimo deciso di tornare indietro per prendervi per mano e accompagnarvi nello stesso luogo. Possiamo fare il cammino verso la buona salute con voi ma non al vostro posto. Se siete pronti per

Lode alla buona volontà

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Quest’anno, specialmente con i pazienti più piccoli, ci siamo presi il compito di lodare la loro buona volontà verso le manovre di igiene, sia in studio che a casa. Non ci basta dire bravo o brava. Troppo semplice, riduttivo. Una persona, e ancora di più un bambino, quando decide di prendersi seriamente cura della propria salute, si merita un vero e proprio elogio per i risultati raggiunti. Il risultato deve essere celebrato. Non si può lodare a gesti, bisogna farlo con le parole. Pronunciamo un elogio verso qualcuno per celebrare le sue azioni. La lode è uno strumento di riprova sociale. La lode deve essere pubblica. Apprezziamo le qualità e le azioni di qualcuno. Abbiamo preparato dei percorsi studiati appositamente per migliorare e mantenere lo stato di salute ottimale per la bocca dei pazienti. Si inizia da un punto che viene registrato con numerosi parametri e si arriva, dopo un percorso preciso e ben delineato, ad un altro punto con un livello più alto di salute. Nel caso di un bambino, viene consegnato anche un diploma di “Campione di spazzolamento”.

DI PROGRAMMI E DI PROGETTI

di programmi e di progetti - il blog del dottormic -

Quest’anno vogliamo rafforzare la connessione con le persone che vengono in studio. Migliorare il servizio significa aumentare la qualità dell’investimento in tecnologia dello studio. Abbiamo introdotto nuove tecnologie laser e nuove tecnologie di scansione 3D per evitare le impronte più fastidiose. Non solo tecnologia applicata alla clinica ma anche tecnologia per le comunicazioni esterne con nuovi indirizzi email per i contatti. Prosegue il programma radio del primo martedì di ogni mese. Due igienisti si sono specializzati in tecnologia e clinica laser assistita. La novità di quest’anno è lo sbiancamento da fare immediatamente dopo la seduta di igiene. Tra poco uscirà anche il nuovo sito (che a me piace tantissimo!) nel quale abbiamo messo tante informazioni utili e interessanti. Come sempre vi invitiamo a comunicare con noi in modo sempre più aperto e senza filtri. Chiedete quello che volete, N.O.I. cercheremo di rispondere a tutti. Ci sarà anche un nuovo collaboratore, basterà chiedere di Antonio. Vogliamo continuare a costruire lo studio con voi e grazie a voi. Le vostre critiche e le vostre osservazioni, anche le più piccole, sono importanti. Noi

Gennaio 2018. Ecco i buoni propositi.

Gennaio 2018. Ecco i buoni propositi - il blog del dottormic -

La nostra Mission rimane sempre chiara e ben impressa nelle nostre menti così da guidare tutte le decisioni all’interno dello studio: N.O.I. ci occupiamo di persone sane, per non farle ammalare. Se le persone che vengono da noi sono ammalate, ci preoccupiamo di farle tornare in buono stato di salute e, in seguito, di aiutarle il più possibile affinché rimangano sane. Quest’anno saremo ancora più inflessibili su questo tema. Se una persona pensa di aspettare di avere un problema per venire in studio senza fare nulla per evitare di ammalarsi, allora non potrà essere nostro paziente in futuro. Perché ci crediamo veramente in quello che diciamo e vogliamo che anche le persone che vengono da noi ci credano. Si può e si deve lavorare per rimanere sani. La prevenzione e il mantenimento dello stato di salute sono una terapia, anzi sono la prima terapia. Se non lavorassimo per quello allora saremmo solo una specie di supermercato di cure dentali. Vieni compri quello che ti serve in quel momento, magari compri anche qualcosa che non ti serve, paghi il meno possibile