Categoria: Health

Paziente? No, socio.

paziente no socio - il blog del dottormic -

I pazienti che entrano nel nostro studio, di solito, entrano con un problema e non con una soluzione, anche perché, nel secondo caso, sarebbe troppo facile. Se entrano con un problema non significa che N.O.I. dobbiamo risolverlo o meglio non significa che noi dobbiamo risolverlo senza il loro aiuto. Questo vuol dire che dobbiamo prima ascoltare bene quello che il paziente ci dice per specificare bene il problema. Il secondo passo sarà quello di restituire, ciò che abbiamo compreso, al paziente in modo che tutti e due siamo adesso allineati sulle caratteristiche del problema. Da adesso in poi possiamo insieme trovare la strategia migliore per risolvere il problema ma soprattutto per fare si che non si ripresenti mai più. Da questa semplice sequenza si capisce che N.O.I. possiamo fare il 50% del lavoro, il resto lo dovete fare voi. Noi abbiamo il luogo (lo studio dentistico), il titolo (la laurea in odontoiatria) e tutti i mezzi e le conoscenze per aiutare a risolvere il problema del paziente. Il paziente dal canto suo dovrà trovare le motivazioni, il tempo, la costanza

Metereopatia: verità o leggenda?

metereopatia - il blog del dottormic -

“Si parla di metereopatia quando i dolori alle articolazioni o il mal di testa corrispondono a un cambiamento da parte del tempo. In molti ne soffrono, ma fino a ora non c’era mai stata la conferma scientifica. Alcuni scienziati dell’Harvard Medical School sostengono che ci siano delle cause legate al clima che possono generare dolore nelle articolazioni e mal di testa. Fino a ora non vi erano mai state trovate prove concrete, per questo anche gli scienziati erano orientati a parlare di autosuggestione. La ricerca dell’Harvard Medical School conferma invece che la caduta della pressione atmosferica precedente a una tempesta altera la pressione all’interno delle articolazioni. Proprio in base ai dolori alle articolazioni, spesso le persone riescono ad anticipare i cambiamenti del tempo con precisione paragonabile a quella dei metereologi. L’eccessivo freddo può aggravare altri problemi di salute, come quelli cardiovascolari. Mentre invece il caldo farebbe migliorare i dolori riguardanti le giunture. Questi benefici o effetti negativi che si hanno spostandosi in luoghi più caldi o più freddi scompaiono nel momento in cui il corpo si abitua al nuovo equilibrio. Sono infatti cambiamenti a

25 e 1. Due date importanti.

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25 aprile e 1 maggio. Due date importanti. Per alcuni significano festa, non si va al lavoro. Per altri significano vacanza, se si riesce ad allungare il ponte. Per molti significano ricordo, impegno, valori mentre altri nemmeno sanno cosa si stia ricordando. Alcuni si sentono sempre più imprigionati anche se si ricorda la Liberazione con la L maiuscola, altri lavorano anche se è la festa di tutti i lavoratori o forse proprio perché è la festa che riguarda il lavoro. Probabilmente per altre persone ci saranno altri motivi per ricordare queste due date che nemmeno riesco ad immaginare. L’unica cosa che riesco a immaginare è che ognuno avrà il suo motivo per ricordarle e che devo rispettare quel motivo se voglio capire le persone che ho davanti. In questi due giorni lo studio è chiuso, sarà chiuso anche lunedì che festa non è ma abbiamo deciso di fare il ponte, sul calendario oltre che nella bocca dei pazienti! Come sempre la segreteria telefonica è in funzione. Ogni tanto, le ragazze mi fanno sentire qualche messaggio in cui alcuni pazienti si

Sbiancamento pre-estivo

sbiancamento pre-estivo

La pulizia di primavera e lo sbiancamento pre-estivo. Come sempre allo scoccare della primavera assistiamo ad un picco delle richieste di sbiancamento in studio. Per venire incontro a tutte le esigenze abbiamo cominciato a proporre e ad ampliare la gamma offerta. Oggi quindi le possibilità per sbiancare i denti sono diventate fondamentalmente tre, rispondono a esigenze cliniche e in alcuni casi possono venire incontro alle diverse esigenze dei pazienti. Possiamo proporre lo sbiancamento domiciliare con l’uso di mascherine che vanno applicate non più una intera notte ma un’ora al giorno per circa una settimana a seconda del risultato che si vuole ottenere. Il vantaggio delle mascherine sta nel fatto che in caso di un secondo trattamento a distanza di tempo è necessario ricevere solamente una nuova siringa di sbiancante potendo utilizzare le mascherine che vengono conservate. Al secondo posto troviamo la seduta di sbiancamento che viene effettuata in studio. Questa seduta dura circa un’ora e serve per sbiancare i denti in modo naturale controllato e duraturo. Utilizziamo questo sbiancamento nei casi particolarmente complessi dove il colore di partenza dei denti

L’intervista. Sappiamo cosa vogliono i pazienti?

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Ho fatto due semplici domande a qualche persona che pensa di andare da un dentista. Non ho cambiato una singola parola e non ho aggiunto commenti. COME VORRESTI CHE FOSSE IL TUO DENTISTA? Vorrei che mettesse chiarezza nella spiegazione dei lavori che mi deve fare. I giorni seguenti mi accorgo che non ho problemi con il lavoro che mi ha fatto. Che sia rassicurante e quando si rivolge a me è in grado di farmi sparire le paure per una determinata cosa. Che mi proponga varie alternative per la cura senza farmi pensare che non c’è nulla o poco da fare per la mia situazione Che sia meticoloso e scrupoloso che non lascia nulla al caso o che non lascia niente di intentato. Se c’è qualcosa da fare voglio che me lo dica e che lo faccia Che sia simpatico e con i piedi per terra e sia educato nei modi, che sia meno professionale e comunque professionale, che non sia troppo impostato e schematico ma sappia parlare la mia lingua con dei termini comprensibili e non scientifici o medici

E’ importante che non diventi urgente…

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Questo mese le ragazze che partecipano al percorso annuale di educazione d’impresa dedicato alle persone che lavorano in studio, hanno parlato di gestione del tempo. Stiamo parlando di tre persone molto motivate, che fanno della responsabilità uno stile di comportamento e che si impegnano sempre al massimo per dare il loro meglio. Eppure questa volta hanno fatto una scoperta per certi versi sorprendente e non piacevole. Hanno scoperto che ci sono momenti o situazioni in studio in cui fanno molte cose, si impegnano, ci mettono tanta energia e, nonostante tutto questo, portano a casa solo una parte del risultato desiderato e atteso. Purtroppo fare non basta, bisogna saper fare le cose giuste al momento giusto. La premessa da cui partire è la capacità di distinguere tra cose importanti e non importanti e tra faccende urgenti o non urgenti. Se riuscissimo a pianificare la nostra attività in modo da fare le cose importanti per noi nel momento in cui non sono urgenti, riusciremmo a utilizzare al meglio il nostro tempo e a portare a termine un sacco di compiti senza rimetterci

Vedere per la prima volta

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Al di là del fatto che siamo alla vigilia di una festa, questo periodo dell’anno mi consente di affrontare alcune riflessioni. È passato ormai il primo trimestre, possiamo già fare le prime considerazioni su che andamento avrà questo anno, possiamo anche cominciare a pensare di correggere qualcosa, alcuni progetti sono finiti, ne iniziano altri. Quando facciamo delle valutazioni su una situazione, la prospettiva ideale sarebbe quella più distaccata possibile. Solo se raggiungiamo un punto più elevato di osservazione possiamo pensare di introdurre un cambiamento. Un pesce nuota nell’oceano, avvolto completamente dall’acqua che è il suo elemento, la sua normalità e anche la sua prospettiva naturale e immediata. Questo elemento è talmente naturale per il pesce che nemmeno si rende conto di esserne completamente circondato. L’unico modo che ha il pesce di “vedere” per la prima volta l’acqua è quello di saltare sopra la superficie. Una volta che ha saltato difficilmente potrà vedere l’acqua in cui è sommerso con gli stessi occhi. Pensiamo tutti i giorni di stare bene. Diamo per scontato che domani mattina ci alzeremo come abbiamo fatto oggi.

L’importanza non viene da sola

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Praticamente ogni giorno mi ritrovo a parlare di qualcosa che definisco importante. In studio diciamo decine di volte al giorno che la salute è importante. Importante. Parola comunissima, che però è impossibile intendere realmente prescindendo dal suo significato profondo. La persona influente, nota, potente, che tutti conoscono può anche non essere importante. Ci avete mai pensato? L’importanza non viene da sola e non è frutto di caso o fortuna, ma è il frutto di una operazione studiata e coltivata che cerca di farci capire come qualcosa che portiamo dentro noi stessi (lo importiamo appunto), con la nostra consapevolezza lo trasformiamo e lo utilizziamo nel rapporto che abbiamo con l’esterno. Bisogna portare qualcosa dentro, per essere importanti. Avere dentro di sé questo qualcosa è una dimensione molto più intima rispetto alle importanti ribalte della fama. Ogni piccolo gesto è importante relativamente a noi. Ogni nostro piccolo gesto è importante se lo vediamo sotto l’aspetto della coscienza con cui è fatto, per cui le persone che ci stanno intorno e i loro sentimenti sono importanti perché vivono grazie alla nostra attenzione. Il

Cervelli e Macchine

cervelli e macchine - il blog del dottormic -

Ci sono cose che il nostro cervello sa fare bene…e cose che le macchine fanno meglio. I cervelli sono bravi a: ragionare, riflettere e contemplare, combinare ragione e emozioni, imparare dall’ esperienza, lavorare con altre persone, creare, costruire competenze, provare empatia, capire il giusto contesto, avere senso dell’umorismo e ironia, raccontare storie, mentire. I cervelli non sono bravi a usare milioni di dati, memorizzare e recuperare, risolvere problemi, trattare con situazioni estremamente complesse, andare al di là dei sensi, sostenere più prospettive simultaneamente, separare emozioni e razionalità, ricordare ogni cosa. Questo le macchine lo fanno meglio. È per questo che le abbiamo inventate e non c’è motivo di temere la tecnologia. Abbiamo deciso razionalmente di affidare compiti per noi troppo complessi alle macchine, questo non significa che ne siamo schiavi o che dobbiamo avere paura della competizione. Il fatto che una macchina sia in grado di guardare attraverso i tessuti umani come per esempio le TAC cone beam dei nostri studi, non significa che sappia prendere le decisioni diagnostiche per il paziente e, anche ammesso che sappia fare diagnosi da

Primo Soccorso in Studio

primo soccorso in studio - il blog del dottormic -

Ieri abbiamo iniziato in studio un corso sulle manovre di primo soccorso da mettere in pratica in studio in caso di emergenza. Vediamo tantissimi pazienti ogni giorno e la possibilità che qualcuno si senta male o abbia qualche problema di salute che non riguarda direttamente la bocca è sempre presente. Iniziamo il corso e scopriamo subito che statisticamente, la maggior parte delle emergenze che riguardano i pazienti in studio accade in sala d’attesa. La maggior parte delle persone si sente male mentre aspetta di andare dal dentista. A dire il vero questa notizia mi ha stupito ma non più di tanto, infatti dalla mia esperienza posso solo confermare il fatto che i pazienti dello studio hanno avuto problemi la maggior parte delle volte (poche per fortuna) proprio in sala d’attesa. La tensione e l’ansia hanno il sopravvento. E come sempre non posso che pensare a quanto in questo caso siano utili le parole. Bisogna essere chiari, spiegare quello che facciamo ma anche spiegare quello che faremo la prossima volta. So che le persone non gradiscono il fatto di non sapere