Oggi è arrivata la fase in cui il sito non è più un sito ma è diventato il luogo per trovare immediatamente le risposte ai bisogni.\r\nL’unico modo per assolvere a questo compito è fare si che il sito diventi il luogo della condivisione che deve essere favorita e perseguita con tutti i mezzi a disposizione. Oggi non possiamo fare altro che abbandonarci e adeguarci alle nuove regole della User Experience che definisce “le percezioni e le reazioni di un utente che derivano dall’uso o dall’aspettativa d’uso di un prodotto, sistema o servizio”.\r\n
L’esperienza d’uso è soggettiva e si concentra sull’utilizzo e comprende tutte le emozioni dell’utente, le sue convinzioni, preferenze, reazioni psicologiche e fisiche, comportamenti e azioni che si verificano prima, durante e dopo l’utilizzo. Tre fattori vengono condivisi e influenzano l’esperienza d’uso: il sistema, l’utente e il contesto d’utilizzo. Viene quindi messa in evidenza la soggettività dell’esperienza prodotta; l’oggetto di analisi viene spostato dall’utilizzo (come evento) all’utente: la User Experience abbraccia l’anticipazione, la progettazione, il ricordo di tale utilizzo, il desiderio dell’esperienza di interazione, la proiezione di tale esperienza sui processi di costruzione dell’identità.
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Per questi motivi oggi stiamo per chiudere il “vecchio” sito www.rossiniodontoiatri.it per far nascere una nuova realtà che prenderà il nome di “1SorrisoXTutti”, il luogo o il crocevia delle condivisioni dello studio dentistico, delle persone che ci lavorano ma anche delle realtà che lo circondano direttamente e indirettamente, alla ricerca dell’esperienza di uso migliore e più utile possibile.
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Alla fine poi permettetemi di spostare l’asticella un pochino più in alto. Attualmente, in epoca social, il sito non solo è lo specchio della nostra attività e di quello che pensiamo ma è diventato un potentissimo amplificatore e ripetitore di tutto quello che diciamo e di tutto quello che facciamo. Se ammettiamo che “l’universo” di internet abbia delle proprie regole, dobbiamo prendere in considerazione l’idea un po’ folle che possa esistere una specie di “karma digitale” per merito del quale se spargiamo per la rete contenuti, atteggiamenti, relazioni e idee sgradevoli riceveremo in cambio un’immagine sgradevole, al contrario se sapremo condividere con atteggiamento aperto, onesto e genuino, riceveremo in cambio lo stesso tipo di condivisioni moltiplicate per cento. Alla domanda iniziale, se sia il caso o meno di realizzare un sito, a questo punto posso rispondere che il sito non va realizzato ma va vissuto, consapevoli che ad ogni nostro inevitabile e necessario cambiamento dovrà corrispondere un altrettanto inevitabile e necessario cambiamento della comunicazione e dei rapporti sperimentati attraverso di esso.