Liberazione, libertà.

liberazione, libertà - il blog del dottormic -

Ieri è stata la festa della liberazione. Cerco sempre di parlare con i miei figli di quello che succede nella società attorno a noi per avere un punto di vista diverso dal mio e, soprattutto, un punto di vista non condizionato dall’età. Sono giovani e vedono e vivono il loro mondo a modo loro e a me interessa.

Devo dire che il tema “storico” della festa e i significati, anche politici, di tale ricorrenza non hanno destato particolare interesse o entusiasmo, mentre la riflessione tra di noi si è concentrata sul significato della parola libertà. Sempre più spesso negli ultimi anni assistiamo e leggiamo a conversazioni mediate dai social nelle quali dovrebbe essere rappresentato al meglio quello spirito di condivisione libera delle proprie idee.

Purtroppo mi sono reso conto che non sempre questo accade o è possibile anzi, leggendo i commenti che accompagnano certe notizie o post, mi sono persuaso che la libertà di poter esprimere liberamente il proprio pensiero senza incorrere immediatamente in un giudizio personale non riceve grande gratificazione. Soprattutto quando, chi parla o chi dovrebbe fare buon uso dell’ascolto, si trova dietro ad una tastiera.

In realtà quello di cui voglio parlare è la situazione diametralmente opposta. Io non voglio essere libero di dire ciò che penso ma voglio impegnarmi per essere libero di ascoltare ciò che gli altri hanno da dire senza dare immediatamente una valutazione e senza un pregiudizio. Vorrei che fosse la festa della liberazione dai giudizi su quello che le altre persone esprimono.

Sembra un discorso alquanto astratto ma vi darò subito un esempio di come in realtà sia concreto il vantaggio per la società se evitassimo di dare giudizi sulle persone senza ascoltare quello che hanno detto o stanno dicendo. Sono un medico e parlo in continuazione con i miei pazienti o meglio ascolto quello che hanno da dire, lascio parlare loro. Il problema sta nel fatto che a volte mi rendo conto che non sto affatto ascoltando quello che la persona che ho di fronte mi sta dicendo perché sono troppo impegnato a giudicare quello che mi sta dicendo. Se dice la verità, se mente, se sta a sua volta ascoltando, se capirà la mia proposta, se la accetterà etc. Tutti questi giudizi mi stanno impedendo di ascoltare e mi ingabbiano in una situazione nella quale non riuscirò a prendere decisioni con la lucidità necessaria proprio per la mancanza di informazioni chiave, che potrei essermi perso e soprattutto per l’illusione di avere ascoltato, quando in realtà (in realtà solo nella mia testa) conoscevo già la risposta migliore.
Liberazione sì, ma dalla voglia di giudicare.

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